Gazzetta di Reggio

Reggio

La sicurezza in discoteca nelle voci dei bodyguard

Samuel Gennuso e Luca Caccavale*
La sicurezza in discoteca nelle voci dei bodyguard

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Italghisa di Reggio Emilia e Q Club di Montecavolo. È fuori da queste discoteche reggiane che abbiamo fatto le nostre domande ad alcuni bodyguard, i quali ci hanno raccontato come vengono gestite dal punto di vista della sicurezza le serate della movida.

Locali serali dove si va per divertirsi ma in cui possono verificarsi anche situazioni spiacevoli, come non hanno nascosto.

Ci raccontano infatti di essersi trovati, nel corso degli anni, ad affrontare molte situazioni pericolose, con gente che li assaliva o che si aggrediva a vicenda. «Delle volte ci sono anche ragazzi che riportano ferite ben visibili» sottolinea uno di loro. Per allenarsi a fronteggiare questi episodi vanno in palestra, leggono libri, c’è chi medita e, chi è credente, prega.

«Avete qualcosa per difendervi?» domandiamo. Nei casi più estremi, come ci spiegano, si vedono costretti ad usare lo spray al peperoncino ma sono situazioni in cui non possono fare di certo molto. «Se non usiamo quello ci difendiamo a mani nude»,aggiungono.

Secondo gli addetti alla sicurezza con cui riusciamo a parlare, i locali della zona centrale della città sarebbero i più pericolosi perché i ragazzi di periferia ci vanno apposta sapendo che c’è più gente, quindi sono più frequenti episodi di questo genere.

Come iniziano più spesso i litigi? La maggior parte, ci dicono, nascono perché qualcuno è ubriaco, per motivi di gelosia o per la voglia di attirare l’attenzione. E per lo più va detto che vengono provocati dai maschi.

Cosa succede quando qualche soggetto si altera?

Innanzitutto, come ci spiegano, cercano di instaurare un dialogo con il ragazzo in questione per farlo tranquillizzare e cercando di capire quale sia il problema per disinnescare la situazione. Se pone resistenza fisica aggredendoli, allora devono buttarlo fuori dal locale. «La sicurezza dei ragazzi che vogliono solo divertirsi resta la priorità». 

*Studenti dell’istituto Nobili

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