«Educare i giovani al rispetto delle regole è un investimento sul futuro della società»
L’intervista a Marco Gatti, socio dell’autoscuola Gatti fondata nel 1961
Dal 1961 l’autoscuola Gatti di Reggio Emilia forma gli automobilisti del domani. La sua è una storia di amore per la strada e di innovazione che ha attraversato ben due generazioni, sia in ambito automobilistico che nautico. Dispone di cinque sedi, sparse sulla provincia, e di un fornitissimo Campo Prova a Reggio Emilia dove gli studenti possono imparare a guidare in modo sicuro prima di uscire in strada. Abbiamo avuto il piacere di parlare di questa realtà con uno dei soci, Marco Gatti, 60 anni, reggiano doc ed ex pilota di rally.
Quando e come è nata l’Autoscuola Gatti? Di chi è stata l’ispirazione per avviarla?
«L’ispirazione è stata di mio padre che, da perito industriale e grande appassionato di auto, ha iniziato a lavorare nel settore e poco dopo ha aperto la prima sede dell’autoscuola a Reggio Emilia. Lui proviene da Modena ma ha deciso di cambiare città perché a Reggio Emilia c’era più disponibilità nel settore».
Avete sempre operato nella stessa sede o ci sono stati cambiamenti nel tempo?
«Dal 1970 la nostra sede centrale è in Via Emilia ospizio ma da allora abbiamo aperto diverse altre sedi nella provincia di Reggio Emilia. Oggi oltre le due presenti nel Comune di Reggio Emilia, una delle quali è il nostro Campo Prova, ne abbiamo altre quattro sparse nella provincia».
Qual è il vostro metodo distintivo per insegnare a guidare?
«Il metodo è sicuramente dovuto all’esperienza maturata in oltre 60 anni di attività: abbiamo mantenuto intatti i principi e i valori impostati da mio padre. In un mondo digitale, noi cerchiamo di guardare al futuro ma mantenendo uno sguardo al passato, all’umanità che ci contraddistingue da anni».
Come affrontate l’ansia o le difficoltà degli allievi durante il percorso formativo?
«Anche questa è una domandona (ride, ndr). Ogni persona vive questo momento in maniera diversa quindi è solo sviluppando empatia nei confronti del candidato che arriviamo a capire il suo stato d’ansia o di timore, cercando di tranquillizzarlo e di permettergli di ottenere il massimo, in un clima amichevole e sereno».
Ci dica di più del vostro Campo Prova.
«Il campo prova è il fiore all’occhiello dell’autoscuola, abbiamo un po’ sudato per riuscire a farlo costruire però è motivo di grande orgoglio perché di strutture così articolate e fornite in Italia ce ne sono pochissime, se non nessuna, a parte la nostra. Dispone di un parcheggio e di uno spiazzo di cemento che punta a simulare alla perfezione le strade che i candidati troveranno fuori in strada, permettendo loro di sperimentare il veicolo con calma e in sicurezza. Inoltre forniamo alla motorizzazione in modo completamente gratuito lo spazio per svolgere le prove pratiche della famiglia delle patenti A, ovvero quelle delle moto».
Collaborate con altre istituzioni locali, come scuole o aziende, per promuovere l’educazione stradale?
«L’ultima attività che abbiamo realizzato in cooperazione con altri soggetti è stata il progetto “Sicurezza alla guida”, rivolto ai ragazzi delle scuole medie, che ci ha visti al fianco della Regione Emilia-Romagna. Per cinque anni abbiamo potuto seguire ed osservare moltissime classi e questo per noi è stato molto importante perché educare i giovani al rispetto delle regole della strada è sempre un investimento sul futuro della società».
*Studente del liceo Chierici