Gli studenti odontotecnici del Galvani-Iodi rifanno il sorriso ai poveri
Solo lo scorso anno ne hanno realizzate 31 per 19 persone I beneficiari sono segnalati dalla Caritas poi sono i medici a impiantarle
Protesi dentali gratuite per persone bisognose. Dal 1999 le realizzano gli alunni dell’indirizzo odontotecnico dell’istituto professionale Galvani-Iodi, sotto la guida dei docenti, all’interno del laboratorio 6 della scuola donato dalla Caritas di Reggio Emilia, dove gli studenti praticano il lavoro vero e proprio dell’odontotecnico, naturalmente senza incontrare i pazienti. Il progetto è stato ideato da Alessandro Corsini, docente di religione cattolica ora in pensione, che poi ha passato il testimone al professor Remigio Saccani (anche lui in pensione dallo scorso anno scolastico) e ora ai docenti Fulvio Milone, Diego Venturelli e Maurizio Vergallo.
«La Caritas segnala i pazienti attraverso gli assistenti sociali presenti sul territorio – spiega il professor Milone, docente di religione, che coordina il progetto –. Sulla base dei bisogni riscontrati, i docenti insieme agli studenti creano le protesi secondo prescrizione medica. Successivamente vengono trasportate il giovedì mattina in via delle Ortolane a Reggio Emilia, dove si trova la sede del laboratorio dell’Ausl di Reggio Emilia, e consegnate al dottor Marco Sarati, che le impianta. «In oltre vent’anni abbiamo realizzato lavori per un valore di oltre 1 milione di euro» spiega Milone.
Fra i partners del progetto, grazie ai quali quest’anno si è giunti al 26° anno consecutivo di attuazione, ci sono la fondazione Manodori, l’Ausl di Reggio Emilia e la Caritas diocesana, che ha donato la strumentazione per l’allestimento del laboratorio 6, dove sono state realizzate oltre 900 protesi (solo lo scorso anno scolastico ne sono state ultimate 31 per 19 persone) per un ipotetico fatturato di oltre 1 milione di euro, secondo una stima dei prezzi delle protesi.
La Caritas segnala i pazienti, attraverso il servizio di assistenza sociale presente sul territorio, alla scuola, dopodiché sono gli studenti, sotto osservazione dei docenti, a creare le protesi secondo presidio medico. Si tratta di un’occasione attraverso la quale gli studenti potenziano le loro competenze laboratoriali, mettendosi alla prova direttamente e per uno scopo tangibile, seppur in ambiente scolastico e sotto osservazione dei docenti.
In origine le attività si svolgevano al pomeriggio, poi si è preferito collocarle in orario scolastico per garantire la partecipazione degli studenti fuori sede e non pesare sul carico scolastico pomeridiano. Al termine dell’anno scolastico gli studenti ricevono un riconoscimento sul credito scolastico e a fine quinquennio anche un attestato di partecipazione. Le classi coinvolte sono in particolare le quarte, ma viene dato spazio, talora, anche alle quinte.
Il progetto ha una valenza importante sia dal punto di vista della preparazione professionale degli studenti sia dal punto di vista sociale, perché si rivolge alle persone più in difficoltà, nel rispetto della più antica vocazione dell’istituto, così come volle un secolo e mezzo fa Don Zefirino Iodi.
*Studentesse dell’istituto Galvani-Iodi
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