Gazzetta di Reggio

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Il blitz

“No affitti brevi”, la protesta dei lucchetti sbarca a Reggio

Serena Arbizzi
“No affitti brevi”, la protesta dei lucchetti sbarca a Reggio

La banda “Robin Hood” ha colpito anche in città

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Reggio Emilia Si fanno chiamare “Robin Hood”  e hanno colpito anche in città, dopo essersi fatti conoscere in tutta Italia. E hanno preso di mira gli “smart locker”, ovvero i dispositivi per il check-in fai da te che si trovano all’esterno di bed & breakfast e affitta camere per ribadire che “la casa è un diritto, non una gallina dalle uova d’oro”. 

"Sono sempre di più le persone che scelgono di dire no a un modello di convivenza urbana predatoria e disuguale –fanno sapere gli attivisti -. Il ministro Piantedosi ha già provato a silenziare le proteste spontanee contro la “turistificazione” vietando il check-in a distanza per identificare gli ospiti dei b&b. Ma i lucchetti che sabotiamo (o smart-locker) non sono altro che uno dei sintomi di un business del turismo che è degenerato sotto tutti i fronti».

«Per questo continuiamo a sabotare i lucchetti, così come continueremo a denunciare e sabotare tutti gli altri sintomi del diritto alla casa negato in Italia – continuano gli attivisti -. Questa notte Robin Hood è passato in tutto il Paese, da Torino fino a Palermo, passando per Firenze, Roma, Napoli, Catania, Bologna, Reggio Emilia, ognuna con le sue ferite causate dal turismo predatorio. Questo cappello deve apparire su ogni casa che al posto di una famiglia in difficoltà ospita un turista a prezzi che falsano tutto il mercato immobiliare. Gli sfratti crescono in tutta Italia, le nuove povertà come i pensionati, gli studenti fuori sede, le giovani famiglie non possono più vivere nei quartieri delle loro famiglie, le persone migranti e senza dimora sono prive di un’accoglienza dignitosa».