Gazzetta di Reggio

Reggio

Campioni!

Tiro con l’arco storico: a Reggio Emilia ecco dove si fa

Tiro con l’arco storico: a Reggio Emilia ecco dove si fa

Gli Arcieri delle Terre Basse di Novellara e il Gruppo Arcieri della Maestà della Battaglia di Quattro Castella

4 MINUTI DI LETTURA





Reggio Emilia «La freccia nera fischiando si scaglia». Per tanti bambini degli anni ’60 e ’70, le note e le parole della sigla televisiva de “La Freccia Nera”, uno dei teleromanzi di maggior successo dell’epoca, erano il biglietto da visita degli arcieri. Bastava partisse il coretto e subito, nell’immaginario collettivo, le frecce scoccavano dagli archi. Anche nel 2025, in alcune zone dell’Emilia, sarà possibile imbattersi in atmosfere medievali, grazie al tiro con l’arco storico dinamico, tra le discipline di cui Uisp Reggio Emilia si occupa. A svolgere la funzione di “frecce nere” tra i vari gruppi associati, sono, tra gli altri, gli Arcieri delle Terre Basse, che operano a San Bernardino di Novellara, nel parco della tenuta Riviera, e il Gruppo Arcieri della Maestà della Battaglia, facenti parte di un’associazione che comprende anche musici e sbandieratori e rievoca i fasti di Matilde di Canossa, il cui fulcro è invece nella propria sede di via Pasubio 2, a Quattro Castella. Atmosfere dei Gonzaga e influssi matildici che si uniscono idealmente grazie a quella speciale macchina del tempo rappresentata dall’arco storico.

Secondo la filosofia Uisp, il tiro storico quindi si basa su 4 Arkán: precisione, velocità, destrezza e potenza, ovvero capacità di colpire il bersaglio con eccellente cura e ripetibilità; di scagliare numerose frecce in un lasso limitato di tempo; di tirare in movimento o in posture non convenzionali e /o verso bersagli in movimento e di utilizzare al meglio l’espansione sui piani di forza, sapendo gestire efficacemente archi di alto libraggio e frecce pesanti. Il tiro con l’arco storico si pratica prevalentemente con un arco in materiale naturale (legno per arco e frecce, filati vari per la corda). Non si può mirare, ma si deve praticare il tiro istintivo guardando il bersaglio con entrambi gli occhi.

Spiega Adelmo Iotti, che degli Arcieri delle Terre Basse è non solo il legale rappresentante, ma l’anima: «Stiamo organizzando corsi di tiro con l’arco dinamico, aperti a chiunque voglia avvicinarsi a questo sport, senza distinzione di età, sesso e fisicità. Durante il ciclo di lezioni, che sono otto e che si svolgono il sabato pomeriggio, vengono illustrate le nozioni fondamentali ed i rudimenti di questa affascinante disciplina antica, che era nata per la caccia, la difesa, ma anche per l’offesa. I nostri tempi, ovviamente, ne hanno rivoluzionato gli scopi: oggi è sport, aggregazione e socializzazione, goliardia e sana competizione». Prosegue Iotti: «I nostri tecnici sono formati in base alla filosofia Uisp, e qualificati per l’insegnamento del tiro con l’arco dinamico. Ai corsisti, viene insegnato a coordinare i movimenti utili per un’esecuzione corretta ed efficace del tiro al bersaglio e verranno messi a disposizione tutti i presidi necessari: archi scuola, archi storici, guantini di protezione, parabraccia, faretre e frecce in carbonio o legno». Affrontare il tiro storico, significa però anche calarsi in un determinato periodo, assaporarne gli usi e i costumi, la vita quotidiana, i sapori e gli odori. A tale proposito, precisa Giovanna Trebeschi, responsabile e cuore pulsante del Gruppo Arcieri della Maestà della Battaglia: «È una disciplina molto zen, che aiuta anche a concentrarsi con se stessi. Io tiro da una quindicina di anni, e penso che questo sport sia importante per usare la mente e rilassarsi. E comunque, quando nel fine settimana mi preparo per andare alle nostre gare e indosso gli abiti medievali, entro davvero in un mood particolare».

Anche la Maestà della Battaglia organizza corsi presso la propria sede di Quattro Castella, in questo caso il venerdì sera. «Penso possa essere molto utile per i giovani approcciarsi a questo tipo di sport: può servire anche a stare in armonia con se stessi. Se sei concentrato e al tempo stesso rilassato, il tiro riesce bene», conclude Trebeschi. Nel corso dell’anno, entrambe le associazioni effettuano dimostrazioni ai bambini e ai ragazzi che frequentano i campi estivi, partecipano a tornei storici, al campionato regionale storico, e la tenuta la Riviera ha recentemente ospitato gli esami finali per istruttori Uisp provenienti, oltre che dall’Emilia, anche dalla Lombardia e dalla Toscana. l

© RIPRODUZIONE RISERVATA