Un infermiere e due volontari aggrediti dell’ospedale di Scandiano
Stavano prestando soccorso a un anziano, quando un conoscente li ha aggrediti. Condannano l’episodio l’assessore regionale Fabi e il Comune
Scandiano Una nuova aggressione al personale sanitario si è verificata nel pomeriggio di martedì a Scandiano, ai danni di un infermiere dell'Azienda sanitaria di Reggio Emilia, un collaboratore della Croce rossa e un volontario di Emilia Ambulanze, che stavano portando soccorso a un anziano. Lo segnala l'assessore regionale Massimo Fabi evidenziando «l'ennesimo episodio di violenza verso chi ogni giorno si occupa della nostra salute: una situazione paradossale che non possiamo tollerare oltre». Esprimendo «piena solidarietà» agli operatori coinvolti, Fabi li rassicura insieme a tutti i dipendenti del servizio sanitario regionale: «La Regione c'è, il nostro impegno sarà fermo per garantire le necessarie condizioni di sicurezza a chi opera per la collettività». Tuttavia «invitiamo tutti a una riflessione seria e necessaria: la nostra salute è un bene prezioso e tutelare chi la assicura quotidianamente, professionisti, volontari, operatori, è nel nostro esclusivo interesse, non dimentichiamolo mai», conclude l'assessore.
Cosa è successo
Durante un servizio di soccorso al domicilio di un cittadino di Scandiano, sono stati aggrediti da un conoscente del paziente. I tentativi di dialogo e di invito alla calma dei volontari e del sanitario, che hanno riportato diverse lesioni, sono stati vani e solo l’intervento delle forze dell’ordine ha permesso ai membri dell’ambulanza di portare l’assistito al Pronto Soccorso dell’Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia per le cure del caso, per poi essere essi stessi assistiti al Pronto Soccorso di Scandiano.
«Si tratta di episodi inaccettabili, che colpiscono persone dedite all’assistenza e alla cura, che stanno, tra l’altro, affrontando un periodo particolarmente faticoso e stressante a causa della difficoltà a reperire personale nell’ambito dell’emergenza-urgenza» dichiara il Direttore Generale dell’Azienda UDL IRCCS di Reggio Emilia. «Le aggressioni verbali e fisiche ai danni del personale dell’emergenza urgenza e non solo, sono un fenomeno preoccupante e in continuo aumento. Siamo costantemente impegnati nell’individuazione di tutte le misure a tutela di questi operatori e confidiamo anche che le nuove norme sulle aggressioni, che prevedono, tra le altre cose, fino a 5 anni di carcere e 10 mila euro di multa, possano rappresentare un deterrente. Il rispetto per chi ci cura nei momenti del bisogno dovrebbe rappresentare un valore per ognuno di noi e per l’intera collettività».
Sul caso interviene anche il Comune di Scandiano. «Desideriamo esprimere la nostra piena solidarietà a queste persone, che con dedizione e professionalità operano quotidianamente per garantire la salute e il benessere della collettività. Aggredire chi si prende cura di noi, in particolare chi lavora nell’emergenza-urgenza, rappresenta non solo un atto gravissimo, ma un danno all’intera comunità. Non dimentichiamo che solo pochi anni fa questi professionisti erano chiamati “gli angeli del Covid”. Hanno lavorato instancabilmente durante una delle emergenze sanitarie più difficili della nostra storia recente, meritando la riconoscenza e il rispetto di tutti noi. È ora nostro dovere tutelare il loro operato, garantendo condizioni di sicurezza adeguate e promuovendo una riflessione profonda sull’importanza del loro ruolo. Ribadiamo il nostro impegno, in collaborazione con le autorità competenti, affinché episodi di questo tipo non si ripetano e vengano intraprese tutte le misure necessarie per proteggere chi opera nel nostro sistema sanitario e nelle associazioni di volontariato. La salute è un bene prezioso, e chi la tutela merita rispetto, riconoscenza e sostegno» si legge nella nota.