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Il caso

Perseguita una studentessa 21enne e su TikTok mostra una pistola: 28enne a processo

Ambra Prati
Perseguita una studentessa 21enne e su TikTok mostra una pistola: 28enne a processo

La sua difesa: «Ero innamorato». In aula sfilano numerosi testimoni: «Non sono mai stati una coppia, era lui che si era fissato»

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Scandiano È stata perseguitata per oltre un anno (dal 2021 al 2022) da un presunto innamorato che “spuntava” dovunque lei andasse. A inquietare ancor di più la giovane un video su TikTok dove lui mostrava una pistola, pur non avendo il porto d’armi. È la vicenda di stalking che vede alla sbarra un 28enne accusato da una 21enne che abitava a Scandiano e che frequentava le scuole superiori a Reggio Emilia. Il processo, iniziato in tribunale davanti al giudice Francesca Piergallini, ha visto sfilare in aula i primi testimoni dell’accusa. Un poliziotto della Digos, all’epoca capoturno della Volanti, ha ricevuto la denuncia da Codice Rosso, sfociata prima in un ammonimento del questore e poi (dopo la violazione) nell’arresto dell’imputato, oggi libero.

«La ragazza ha riferito del video su TikTok dove lui esibiva la pistola: da un controllo, non aveva il porto d’armi – ha detto il poliziotto – Ma non ho eseguito perquisizioni o accertamenti sull’effettivo possesso dell’arma». La seconda testimone è stata un’ex compagna di classe, anche lei finita nel mirino dello stalker. «Ho conosciuto il 28enne alle giostre a Scandiano». La parte offesa, che non si è costituita parte civile, ha raccontato all’amica un incubo fatto di pedinamenti diurni e notturni. «Un giorno eravamo pranzo ai Petali, lo ricordo bene perché era il mio compleanno: ce lo siamo ritrovate davanti, insisteva che voleva parlare con lei mentre lei rispondeva di no. Un’altra volta lei ha perso la corriera e se l’è trovato sotto casa, in un’altra occasione all’uscita da scuola e ancora in discoteca. È andata avanti così per mesi. Lei era spaventata e mi ha detto che una volta l’ha pure schiaffeggiata. Non ho mai capito come facesse il 28enne a conoscere tutti gli spostamenti di lei».

Un giorno «ero nel parco dietro casa mia: il 28enne mi ha chiamato chiedendo dove fosse lei e insistendo affinché la contattassi. L’imputato ha continuato a telefonarmi a lungo, finché ha risposto mio padre dicendo che avevo chiuso i rapporti con la 21enne: da quel momento non mi ha più infastidito». Sulla presunta relazione amorosa la testimone si è detta dubbiosa. «Lei non l’ha mai detto apertamente, sapevo solo che per un po’ si sono frequentati». Più certa la terza testimone, un’altra amica coetanea. «Quei due non sono mai stati una coppia: era lui ad essersi “fissato”, tanto che io non mi fidavo a lasciarla sola quando c’era lui. Una volta l’ha afferrata per il braccio; un’altra volta mi ha raccontato di essere stata picchiata, ma non ho assistito di persona. C’ero invece alla fermata del bus, quando lui le ha fatto una scenata di gelosia: aveva la bava alla bocca e urlava, di fronte a tanti ragazzi in attesa dell’autobus». Di certo la 21enne «si sentiva perseguitata», tanto da cambiare le proprie abitudini quotidiane. L’imputato, difeso d’ufficio dall’avvocato Carlo Padula, nell’interrogatorio di garanzia a marzo si è detto «perdutamente innamorato» e «geloso di tutti», ma ha negato con forza la violenza. © RIPRODUZIONE RISERVATA