Iva Zanicchi ricorda Vanni Catellani: «Gli sarò per sempre riconoscente»
Il musicista è scomparso a 93 anni. Anche la cantante di Ligonchio lo celebra
Reggio Emilia «Gli sarò riconoscente per sempre. Quando sei agli inizi, non ti conosce nessuno, ma un grande musicista crede in te, non puoi che parlarne bene». Così Iva Zanicchi ricorda Vanni Catellani, conosciuto come la “tromba d’oro”, morto domenica al Santa Maria Nuova all’età di 93 anni. I funerali si terranno oggi 7 gennnaio con partenza alle 15 dalla camera mortuaria dell’Arcispedale per raggiungere alle 15.30 la chiesa di Bagnolo in Piano dove Catellani era nato il 1° luglio del 1931 e nel cui cimitero sarà seppellito. «Conobbi Vanni Catellani – va indietro negli anni l’Aquila di Ligonchio – ancora prima di approdare a Castrocaro. Mi ricordo alcuni concerti insieme a Piacenza, in occasione del Carnevale. Poi un’estate, avevo 19 anni, mi portò con lui a Cattolica dove suonava con la sua orchestra in un locale sia al pomeriggio che alla sera e mi faceva cantare una decina di canzoni. Con me c’era anche un’altra ragazza, figlia del maestro Ragni. Queste prime serate furono per me molto importanti soprattutto in vista del debutto a Castrocaro». E la collaborazione artistica avrebbe anche potuto prendere un’altra strada.
«Vanni – ricorda Iva Zanicchi – a un certo punto mi chiese se volevo entrare a fare parte della sua orchestra nella quale suonavano fior di musicisti. Era una proposta allettante ma sapevo che, se avessi detto di sì, mi sarei adagiata e non sarei andata oltre. Io però ero ambiziosa e decisi di intraprendere nuove sfide». Anche Iva conferma il carattere gioviale e socievole che tutti attribuiscono a Catellani: «Amava la vita, era un gaudente. Gli piaceva la compagnia, dividere la tavola con gli amici, la buona cucina. Ed era anche un donnaiolo. Mi ricordo che in un certo periodo aveva due fidanzate, una a Parma e l’altra a Piacenza, e una volta successe un pastrocchio... Gestirle entrambe non era facile. Sono convinta, in ogni caso, che abbia avuto una bella vita. Anche perché chi ha la musica dentro, e lui l’aveva, non è mai davvero solo». Quanto al fatto che Catellani non abbia mai avuto dubbi se scegliere Mina o Iva Zanicchi, si possono solo fare supposizioni: «Ora è troppo tardi per chiederglielo. Ma forse, è un’ipotesi, alla tecnica di Mina ha preferito la passione di Iva. Io Iva non la conosco bene – glissa con la sua innata ironia – ma penso che la sua voce arrivi al cuore». A ricordare Vanni Catellani, dopo la notizia della sua scomparsa, sono davvero tanti. Amici, estimatori, cultori del jazz ma anche appassionati di liscio. Tutti ne parlano come un grande innovatore, un musicista di razza, una compagno di viaggio. Tra tutti, sarebbe sicuramente piaciuto a Vanni leggere il messaggio postato su Facebook da Monica Cocconi, figlia del grande Orio: «Buon viaggio Maestro. Salutami papà e Sergione. So che starete ridendo e commentando tutto, dalla musica ai cartelli stradali come durante i tanti viaggi in pullman verso i vostri concerti insieme. Vi siete voluti bene e stimati tanto per tutta una vita. Date un occhio al nostro swing da lassù.Un abbraccio affettuoso. Momi».l © RIPRODUZIONE RISERVATA