Diffonde i video della sua ex su Tik Tok: indagato per revenge porn
Il cinquantenne deve rispondere anche di violenza sessuale, stalking e lesioni
Bassa reggiana Un cinquantenne è indagato per aver diffuso video della ex fidanzata dal contenuto sessualmente esplicito su TikTok.
L’uomo non deve rispondere solo di “revenge porn”, ossia il reato che scaturisce dalla diffusione di immagini o video intimi senza il consenso dei protagonisti, ma anche di violenza sessuale, stalking e lesioni.
Ieri mattina è comparso in tribunale di fronte al giudice Luca Ramponi e ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere.
Il cinquantenne, assistito dall’avvocato Nicola Gualdi, è accusato di diversi reati commessi nei confronti di una quarantenne con la quale ha intrattenuto una relazione.
L’uomo nega i fatti per cui è accusato e si proclama innocente.
In particolare, avrebbe pubblicato, senza il consenso della partner, alcuni video dal contenuto inequivocabile sul social network TikTok.
È inoltre accusato di lesioni riferite a diverse circostanze: avrebbe tirato i capelli alla donna in alcune occasioni e, in altre, l’avrebbe colpita sferrandole dei pugni.
Risulta inoltre indagato per violenza sessuale e stalking.
Per l’accusa di stalking, all’uomo sono state imposte due misure cautelari: il divieto di avvicinarsi all’abitazione della donna e il divieto di dimora in Emilia-Romagna e nelle regioni limitrofe (questo per tutelare l’incolumità della vittima).
I fatti risalirebbero allo scorso autunno, e le misure sono state adottate dopo che la donna si è rivolta alle forze dell’ordine.
Il caso è ancora in fase di indagine, e i prossimi mesi saranno decisivi per stabilire se il procedimento culminerà con un processo o con il proscioglimento dell’indagato dalle accuse.
Nel frattempo, si continuano a raccogliere elementi utili alle indagini da entrambe le parti coinvolte.
Come detto, ieri mattina l’indagato ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere alle domande del giudice durante l’udienza programmata in mattinata per l’interrogatorio di garanzia, seguito alle ordinanze cautelari.