Reggio Emilia, addio al docente Giorgio Cagnolati
Insegnante alle magistrali, fu assessore alla cultura e direttore della Panizzi. Aveva 88 anni
Reggio Emilia Si è spento a 88 anni (ne avrebbe compiuti 89 il 25 febbraio) il professor Giorgio Cagnolati, storico della letteratura e intellettuale di rilievo nella Reggio culturale tra gli anni Settanta e Ottanta dove ricoprì tanti incarichi politici all’interno della biblioteca Panizzi e nel consiglio di amministrazione de I Teatri.
Il decesso è avvenuto all’ospedale Santa Maria Nuova, dov’era ricoverato da una decina di giorni per l’improvviso deteriorarsi delle sue condizioni di salute, già precarie negli ultimi tempi.
Nato a Guastalla, Cagnolati dimostrò una precoce inclinazione per lo studio delle lettere, tanto che dopo la maturità a Reggio conseguì la laurea all’Università di Bologna, all’epoca con insigni docenti.
«La nostra casa era letteralmente tappezzata di libri, ma anche di dischi di musica classica e di opera, un’altra sua passione – racconta la figlia Federica –. Negli ultimi due anni mio padre faceva fatica a leggere e questo lo addolorava, ma chiedeva ad altri di leggere per lui e aveva sempre un libro sul comodino. Del resto non era una persona da passatempi superficiali».
Molto legato alla nipote Beatriz, che gli ha regalato un suo dipinto in occasione di un recente compleanno, «amava intrattenersi con lei in discorsi complessi e profondi, non usuali per una persona di quell’età».
Il cognome Cagnolati è conosciuto dalla maggior parte dei reggiani come «il professore», mestiere che proseguì per decenni.
Fu a lungo uno dei docenti più stimati dell’Istituto Magistrale di Reggio Emilia, all’epoca le cosiddette “Scuole Verdi”: un professore amato da generazioni e generazioni di studenti per l’amore per il sapere che riusciva a trasmettere. «Ancora adesso ex allievi, ormai giunti alla pensione, venivano a fargli visita, a dimostrazione del segno che ha lasciato su tante giovani menti», prosegue la figlia. Di carattere «riservato e schivo», Cagnolati era anche «molto autoironico: questa era la sua cifra distintiva, che lo rendeva divertente grazie a battute diventate proverbiali in famiglia».
Cagnolati fu anche un importante storico della letteratura italiana. In questa veste partecipò da protagonista a importanti imprese editoriali, in particolare quelle destinate alla produzione di manuali per le scuole superiori che hanno avuto larga diffusione in Italia negli ultimi due decenni del secolo scorso.
Autore di numerose pubblicazioni sulla storia del teatro a Reggio Emilia, Cagnolati curò mostre importanti: da quelle dedicate alle edizioni dell’Orlando Furioso in occasione delle celebrazioni ariostesche del 1974 fino alle rappresentazioni delle commedie del Goldoni ne I Teatri di Reggio, dove fece parte del consiglio di amministrazione.
Organizzatore di convegni di studi di livello nazionale e internazionale, come il memorabile “Reggio e i territori estensi dall’antico regime all’età napoleonica” del 1977, Cagnolati fu direttore della biblioteca Panizzi e assessore provinciale alla Pubblica Istruzione e alla Cultura di Reggio a cavallo tra gli anni ’70 e ’80.
«Fino agli ultimi anni è stato uno degli animatori più vivaci della vita culturale della città»: così lo descrivono gli amici e colleghi Luciano Lanzi, Giorgio Vioni e Giuseppe Gherpelli, che lo ricordano «per il valore delle sue ricerche storiche e letterarie, nonché per la generosità con cui ha partecipato ai principali eventi delle politiche culturali pubbliche della città».
Giorgio Cagnolati lascia nel dolore le figlie Federica e Maddalena, i cognati e i nipoti maggiorenni Beatriz e Gabriel. La camera ardente verrà aperta lunedì30 dicembre alla casa funeraria Croce Verde: chi vorrà potrà porgere l’estremo saluto dalle 14.30 alle 19 di oggi e domani a partire dalle 8.30.
Il funerale difatti si terrà martedì 31 dicembre: il corteo partirà alle 11.30 dalla casa funeraria in via della Croce Verde 1 a Baragalla per dirigersi verso il cimitero di San Maurizio dove avverrà l’inumazione.
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