Gazzetta di Reggio

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L’altra vittima

Il figlio di Vittorio Costi: «Stava andando a giocare a Pinnacolo. Tra poco sarebbe diventato bisnonno»

Ambra Prati
Il figlio di Vittorio Costi: «Stava andando a giocare a Pinnacolo. Tra poco sarebbe diventato bisnonno»

L’uomo, 83 anni, era alla guida del furgone. Nello scontro con la Mini Cooper in via Tirabassi è morto anche il conducente dell’auto

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Reggio Emilia I familiari di Vittorio Costi – l’altra vittima del tragico scontro di venerdì sera in via Tirabassi – hanno saputo dell’accaduto a mezzanotte e mezza, avvertiti dalla polizia locale. Due figli si sono precipitati a Parma, ma al loro arrivo l’uomo, 83 anni, purtroppo era già deceduto. «Mio padre stava andando a giocare a pinnacolo a Rivalta, dove per anni ha partecipato a tornei di bocce e dove aveva mantenuto la compagnia di amici – racconta il figlio Lorenzo tra le lacrime – Era la sua uscita settimanale, il suo unico svago. Non ci siamo insospettiti perché di solito tornava poco prima di mezzanotte. Non potevamo immaginare che al pinnacolo non fosse mai arrivato, a causa dello schianto sul tragitto d’andata».

Costi, nato a Baiso il 28 aprile 1941, aveva abitato per anni con la famiglia in via Fenulli a Reggio; una decina di anni fa si era trasferito a Cella, vicino alla chiesa, e da tre anni in via Silvano Caleri, in una palazzina di fronte alla scuola di pugilato della frazione. Di mestiere addetto alla segnaletica stradale per il Comune di Reggio, una volta raggiunta la pensione si era dedicato alla sua passione: l’apicoltura. «La maggior parte delle arnie le aveva a Roncocesi, ma anche a Neviano degli Arduini e perfino a Pontremoli: perciò girava con quel furgone – prosegue il figlio commosso – Era un uomo d’altri tempi: poteva sembrare burbero, in realtà era solare, scherzava spesso e gli piaceva stare in compagnia. Aveva un cuore d’oro. Gran lavoratore, aveva un fisico imponente, era in forma e non stava mai fermo». Viste le sue origini, Vittorio amava stare all’aria aperta e spesso si recava nel suo Appennino. «Preferiva la montagna, però ogni anno andava una settimana al mare». Ci andava anche per accontentare la moglie Pierina Fini, con la quale ha condiviso l’intera esistenza: ben 59 anni di matrimonio, l’anno prossimo avrebbero festeggiato le nozze di diamante. «Mia madre è molto provata, non riesce a farsene una ragione – prosegue il figlio – L’abbiamo portata da una parente per non lasciarla sola». Su una mensola della sala campeggia una foto di Vittorio sorridente, in mezzo alla famiglia. «Siamo molto uniti» racconta il figlio. Oltre al fratello e alla moglie, lascia i tre figli Lorenzo, Roberto e Vania, i tre nipoti Pamela 34 anni, Vittorio di 13 e Cristian di 11. «Pamela a breve partorirà e mio padre sarebbe diventato bisnonno. Questo è davvero un Natale amaro per le numerose persone che gli volevano bene».