Alan Baisi lascia tre figli, il piccolo ha sei mesi. La compagna: «Sono andata a cercarlo e ho trovato l’incidente»
Il 28enne doveva consegnare l’auto a un cliente dopo in lavoro di verniciatura, invece a San Bartolomeo il tragico schianto costato la vita a lui e a Vittorio Costi 83 anni che viaggiava su un furgone
Reggio Emilia «Venerdì, appena finito di verniciare la Mini One, Alan è entrato in casa, si è fatto la doccia ed è uscito alle 19.30 per consegnare l’auto. Lo aspettavo per cena. Quando non l’ho visto tornare – il cellulare suonava a vuoto - e il proprietario dell’auto mi ha chiamato chiedendomi il perché del ritardo, sono andata a cercarlo e sono arrivata sul luogo dell’incidente. Ho visto tutto». Nadia, compagna di Alan Baisi – il 28enne morto nello scontro di venerdì sera in via Tirabassi, costato la vita anche a Vittorio Costi, 83 anni – non riesce a smettere di piangere, mentre i suoi quattro figli – inconsapevoli dell’accaduto – giocano e si rincorrono vicino all’albero di Natale illuminato in un angolo. «Le due maggiori di 9 e 6 anni sono mie, avute da una precedente relazione – spiega la giovane –. Alan aveva avuto in precedenza un’altra figlia, Emily, mentre dalla nostra unione sono nati Gabriel di 3 anni e Manuel di appena sei mesi».
Sabato, nell’abitazione della coppia, in via Guittone d’Arezzo – una zona periferica alle spalle della Croce Verde, al confine con Coviolo –, è stata una giornata straziante, con una continua processione di amici increduli venuti a porgere le condoglianze a questa madre giovanissima. Nato a Montecchio il 20 febbraio 1996, formalmente residente a Quattro Castella, Alan Baisi negli ultimi cinque anni aveva fatto dei lavoretti in proprio: era un carrozziere verniciatore. In questi giorni lavorava parecchio per terminare gli impegni presi prima di Natale. «Non so dove dovesse consegnare la Mini One – prosegue la compagna –. Però mi sono impensierita subito: dopo aver fatto mangiare i bimbi, lo aspettavo per cena e ho trovato strano che ci mettesse così tanto tempo». In via Tirabassi, vedendo quello spiegamento di forze dell’ordine, la giovane ha detto la targa e a quel punto l’hanno fatta passare. «Alan non aveva con sé i documenti, proprio perché pensava di fare una consegna veloce. Perciò la scorsa notte sono venuta a casa a prendere la carta d’identità per portarla alla polizia locale». Una lunga notte insonne. Non si spiega quella fatale sbandata, la compagna. «Non saprei. Di certo i motori erano la sua passione e amava la velocità, purtroppo – ha sospirato Nadia –. Era una persona solare, buono come il pane, si faceva in quattro per gli altri. Ora non so come farò». La famiglia avrebbe passato le festività natalizie a casa, mentre si ipotizzava di trascorrere una breve vacanza per capodanno. «Alan voleva portare i bambini in montagna». Alan Baisi lascia nel dolore anche il fratello maggiore Alex e i genitori (residenti in val d’Enza) Maria Giuseppina Di Via e Paolo. © RIPRODUZIONE RISERVATA