L’albero di Natale fatto con i caschi da lavoro
L’iniziativa di Anmil davanti al Tecnopolo: «A Reggio 7mila infortuni in 10 mesi»
Reggio Emilia Un albero di oltre 100 caschi da lavoro, posizionato davanti al Tecnopolo, luogo simbolo della manifattura reggiana, per dire basta a infortuni e morti sul lavoro.
È un albero dal significato immenso quello scelto da Anmil, l’associazione mutilati e invalidi del lavoro, che ieri sabato, 14 dicembre, lo ha tenuto a battesimo: davanti alle ex Reggiane ci sono caschi gialli, a indicare i lavoratori, rossi, per gli addetti infortunati, e neri per simboleggiare i lavoratori usciti di casa al mattino, che la sera non hanno più fatto ritorno dalla famiglia.
Tocca il cuore l’albero di Anmil e a ribadirlo sono arrivati in tanti, al Tecnopolo, come l’artista Francesco Sbolzani da Cremona, ideatore dell’albero: «Qualche anno fa, vedendo i tanti infortuni che si verificano, ho creduto fosse giusto dedicare qualcosa a chi ha subito quest’esperienza traumatica». Gli alberi creati da Sbolzani sono esposti anche al Pirellone di Milano e la collaborazione con Anmil è nata proprio per diffondere un messaggio culturale contro gli infortuni sul lavoro.
«Noi siamo abituati a vedere un normale abete come albero di Natale, da addobbare a seconda dal proprio gusto - esordisce Manuela Praticò, presidente di Anmil Reggio Emilia –. Il messaggio che trasmette quest’albero non si può non capire. E noi, con le nostre testimonianze vogliamo fare capire che serve una cultura della sicurezza: solo così si vince sugli infortuni e le morti sul lavoro, una vera e propria strage, con 7mila casi a Reggio Emilia, da gennaio a ottobre. Le morti sul lavoro stanno diventando una ferita che continua sanguinare e non riusciamo a fermarla in nessun modo. Lo slogan dell’albero della sicurezza di quest’anno vuole essere: “Gli infortuni sul lavoro non vanno in vacanza e non conoscono festività”. Noi con le nostre testimonianze dobbiamo far sì che il nostro Paese sia un luogo in cui la sicurezza sul lavoro sia un fondamento e una certezza». La presidente ricorda, inoltre, «la fondazione Sosteniamoli Subito, nata nel 2005 per promuovere azioni assistenziali per le vittime degli infortuni e le loro famiglie. Oggi la fondazione si occupa anche di promuovere studi e ricerche, con premi e borse di studi soprattutto nei campi della medicina legale e del lavoro».
Il vicepresidente di Anmil Fabio Baldelli, dell’azienda Bfc che ha realizzato l’albero (con i caschi forniti dall’associazione Scuola Edile), loda l’entusiasmo con cui tanti hanno dato il proprio contributo per posizionare i «140 elmetti da lavoro sui due lati dell’albero. I ragazzi che lavorano con me sono stati molto partecipi già da due anni fa, quando lo abbiamo fatto la prima volta».
L’assessora del Comune di Reggio, Stefania Bondavalli, specifica che l’albero è «un simbolo importante e averlo posizionato serve per farci riflettere su un tema di assoluta emergenza. È giusto parlare di numeri ed elencarli, bisogna però ricordarsi che dietro ogni singolo numero c’è la storia di una persona, di un marito, di una moglie, di un figlio e più in generale di un parente che vede compromesso il proprio futuro. Di cari che a volte non tornano a casa. E c’è tantissimo da fare sul tema della cultura e della prevenzione».
Ribadisce il concetto l’assessore di Cadelbosco Valentina Calabrese: «Credo sia importante fare prevenzione, è necessaria tutela e salvaguardia per chi lavora con noi».
Il sindaco di Castelnovo Sotto, Francesco Monica, si congratula «con Anmil per il bel gesto e il segnale su un tema che tristemente non passa mai di moda. Anche la posizione di quest’albero, alle porte di uno dei simboli storici del lavoro reggiano riqualificato, è significativo. La battaglia per la difesa del lavoro dev’essere di tutti». l