Meta System, il sindaco tra i lavoratori: «La città è con voi»
Continua lo sciopero ad oltranza. L’incontro tra i sindacalisti e l’azienda stessa ancora senza esito positivo
Reggio Emilia L’aveva promesso e così è stato. Ieri mattina, il sindaco Marco Massari, insieme al suo vice Lanfranco De Franco, ha partecipato al presidio permanente davanti all’ingresso del quartiere generale della Meta System, in via Galimberti. Il primo cittadino ha voluto mostrare solidarietà e vicinanza al lavoratori e alle lavoratrici che fino a lunedì rimarranno davanti agli uffici dell’azienda in attesa di avere risposte sul loro futuro. «La città è con voi – ha esordito il sindaco – per sollecitare l’apertura di un tavolo di crisi a livello ministeriale nel più breve tempo possibile. È importante essere qui oggi. Serve prorogare subito l'accordo di solidarietà in essere. C'è un grande capitale di competenze e di persone da preservare».
Massari ha esortato i lavoratori a non mollare, e di continuare questa loro battaglia: «Dobbiamo essere uniti anche in questo momento di difficoltà: lavoratori, sindacati, istituzioni e tutte le forze politiche per chiedere a gran voce una trattativa trasparente con i potenziali acquirenti e il blocco dei licenziamenti. Va sanata la gestione dell’azienda, che non è poco. I contratti ci sono da quel che mi è stato detto. Dobbiamo mantenere la parte produttiva qui a Reggio, non ci devono essere le cessioni di rami dell’azienda», ha continuato il sindaco, che ha auspicato come a livello politico ci sia «compattezza e unità d'intenti. Serve il coinvolgimento di tutti senza distinzioni di bandiera, perché tentare di salvare la Meta System significa tentare di preservare un valore della nostra città».
Mercoledì è stata una giornata importante non solo per la presenza del sindaco al picchetto. Alle 12.30, infatti, c’è stato l’incontro tra i sindacati con l’azienda stessa, terminato attorno alle 16. «Purtroppo la riunione non è stata positiva – il commento di Simone Vecchi, segretario provinciale Fiom Cgil –. Abbiamo parlato con l’avvocato Federico Sutti, che ci ha comunicato l’esistenza di un nuovo gruppo di advisor importanti che stanno lavorando per costruire un piano aziendale e un confronto con i potenziali acquirenti. Ci è stato detto che stanno cercando di finalizzare accordi con i clienti per sostenere l’azienda nei prossimi mesi e dare continuità». Un prospettiva allettante, dunque, per l’azienda stessa e per i propri lavoratori.
Ma quando i sindacalisti hanno chiesto la documentazione di tali operazioni «ci è stato detto che non erano ancora in possesso di queste carte. L’assemblea, allora, ha deciso di proseguire lo sciopero fino a quando non ci sarà una convocazione da parte del ministero del Made in Italy. Questo perché i lavoratori ormai non si fidano più delle parole, hanno bisogno di fatti. Non appena verremo convocati dal ministero, allora sapremo che si aprirà un percorso nuovo, garantito dalla trasparenza del confronto. Abbiamo chiesto all’azienda che anche loro intercedano nei confronti del ministero, chiedendo di accelerare questo incontro» ha aggiunto Vecchi.
Dunque la situazione non è cambiata rispetto ai giorni scorsi. Il 16 dicembre è confermato l’incontro in Regione tra i sindacati e i vertici aziendali, con la mobilitazione che continuerà fino a quella data. «Navighiamo a vista. Certo se venissimo convocati d’urgenza dal ministero, allora le cose potrebbero cambiare da un momento all’altro» ha spiegato il segretario provinciale Fiom.
Di giorno in giorno, aumentano la rabbia e la frustrazione da parte di lavoratori di Meta System, che chiedono a gran voce garanzie sul proprio futuro: «Ormai contano solo i fatti. Se i dirigenti ci forniscono la documentazione che certifica il fatto che l’azienda ha la capacità di stare in piedi nei prossimi mesi, bene. Vorrà dire che si potrà lavorare, in attesa che qualcuno la rilevi». Intanto cresce anche la mobilitazione politica: «I parlamentari reggiani si stanno adoperando affinché il ministero acceleri la pratica per la convocazione. Anche la Regione si sta attivando in questa direzione – ha spiegato Vecchi –. Insieme alla Camera del Lavoro abbiamo chiesto un incontro urgente anche con la prefetta Cocciufa».