Il cane Max ucciso da uno sparo: nell’addome un piccolo proiettile
Quattro Castella, l’appello della padrona: «Se qualcuno ha visto ci aiuti: non deve capitare ad altri»
Quattro Castella È riuscito a sfuggire al controllo, andare fuori dal cortile di casa e farsi una passeggiata per annusare i dintorni. Ma per Max, un cane di cinque anni, è stata l’ultima avventura: qualcuno in quel lasso di tempo lontano dalla sua famiglia gli ha sparato. È riuscito a tornare a casa, ma nemmeno un intervento chirurgico a cui è stato sottoposto in emergenza per salvarlo è bastato. È stato ucciso barbaramente. A raccontare l’accaduto è la proprietaria, Giulia Cantarelli. Tutto è accaduto giovedì tra le 10 e le 13, in via Edmondo De Amicis. «Ogni tanto lo faceva di allontanarsi, ma tornava rapidamente. Questa volta, quando lo abbiamo visto abbiamo capito subito che gli era successo qualcosa» racconta. Stava male Max, ma un cane non può dire quale brutalità ha subito e la famiglia non è riuscita a capire subito cosa fosse successo: non perdeva sangue. Invece, gli accertamenti dal veterinario hanno messo in luce una verità inaspettata e letale: nell’addome di Max c’era un proiettile di piccolo calibro.
Dunque, non si può neanche aggrapparsi alla magrissima consolazione che forse il cane sia rimasto vittima di un incidente di caccia. Avrebbe avuto al massimo dei pallini di cartuccia in corpo. Invece, è successo dell’altro: gli hanno sparato all’addome. Con una pistola. Deliberatamente. Le speranze che l’intervento potesse bastare a salvargli al vita, purtroppo, si sono spente presto: Max è morto per le gravi lesioni che quel proiettile gli ha provocato. Giulia ha reso noto l’accaduto sulla pagina Facebook “Sei di Quattro Castella se..”. «L’ho raccontato per sapere se qualcuno ha visto qualcosa, se ci sono telecamere in zona. Se altri cani sono spariti: Max è riuscito a tornare perché era forte. Abbiamo appuntamento con i carabinieri forestali per fare denuncia. Non vogliamo che a un altro cane capiti quello che è capitato al nostro» ci dice.l © RIPRODUZIONE RISERVATA