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Pavarotti d’oro, Grigolo ricorda emozionato Big Luciano e Franco “Panòcia” Casarini

Serena Arbizzi
Pavarotti d’oro, Grigolo ricorda emozionato Big Luciano e Franco “Panòcia” Casarini

Correggio: standing ovation per il maestro e per gli altri artisti sul palco del teatro Asioli

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Correggio «La sensazione di saper portare amicizia è meravigliosa: questa sera sono qui per condividere anche io parte della mia amicizia, che rappresenta amore e un dono, ed è bello poterla regalare, così come hanno fatto Luciano Pavarotti e “Panòcia”». È stata una serata che ha celebrato l’alto valore dell’amicizia, la musica lirica fatta conoscere in tutto il mondo da Luciano Pavarotti nelle sue vette più sublimi, e il talento di chi ha calcato il palcoscenico di un teatro che giovedì sera ha racchiuso emozioni forti, quella dedicata all’edizione appena conclusa del Pavarotti d’oro. Come ha sottolineato il tenore e maestro Vittorio Grigolo nel ricevere il prestigioso riconoscimento, è proprio il dono dell’amicizia, unito a quello della musica espressa nell’immensità dei talenti che si sono esibiti sul palco dell’Asioli, rievocando l’imprescindibile fonte di ispirazione data da Big Luciano, a rendere ancora una volta magica la formula del Pavarotti d’oro. Quella del grande tenore modenese con Franco “Panòcia” Casarini, indimenticato deus ex machina del premio, ma anche il fortissimo legame tra lo stesso Grigolo e Pavarotti, come mostra l’immagine affettuosa del grande maestro che stringeva un Vittorio in tenera età.

Immagine la cui gigantografia ha fatto da sfondo ai momenti clou dell’esibizione. La famiglia Casarini, composta da Silvana, Adriana e Gustavo ha raccolto le redini da “Panòcia”, portando avanti la tradizione, con il fondamentale aiuto della Proloco di Correggio, di un premio che ogni anno registra il tutto esaurito. Ad apprezzare in prima persona lo svolgimento della serata è stata Giuliana Pavarotti, figlia di Big Luciano, che ha assistito alle esibizioni da uno dei palchi. Tra gli ingredienti che hanno contribuito al successo della serata c’è stata la beneficenza: il concerto è stato, infatti, un’occasione speciale per sostenere le attività di Grade Onlus, il cui impegno è rivolto al Centro Oncologico di Reggio Emilia. L’appuntamento ha visto susseguirsi l’esibizione dell’Ensemble Gocce d’Opera con la partecipazione di artisti di spicco, tra cui Paolo Andreoli (pianista e direttore artistico), Michele Cerullo (tenore), Alessio Verna (baritono), Maria Francesca Rossi (soprano) e Cristina Melis (mezzosoprano). Ad arricchire ulteriormente l’evento, è stato il giovane e talentuoso violinista Gabriele Formentelli. Standing ovation per tutti gli artisti e per Vittorio Grigolo, che, nonostante l’agenda fitta di concerti, ha trovato uno spazio speciale per partecipare all’appuntamento musicale. Grigolo è tra i più importanti tenori del firmamento operistico contemporaneo e, a soli 13 anni, ancora voce bianca, si è esibito come pastorello in Tosca al Teatro dell’Opera di Roma accanto a Luciano Pavarotti, con Raina Kabaiwanska sotto la direzione del Maestro Daniel Oren. A 17 anni, Grigolo ha debuttato come tenore e a 18 anni ha fatto tappa al Kammeroper di Vienna come Don Narciso ne Il Turco in Italia. A 23 anni inaugura come tenore più giovane il Teatro alla Scala nel concerto verdiano di apertura della stagione sotto la direzione del Maestro Riccardo Muti. Nel 2010, il maestro Grigolo ha debuttato oltreoceano come Rodolfo ne La bohème e subito diviene una star della Metropolitan Opera di New York. La sua carriera è in continua ascesa. l © RIPRODUZIONE RISERVATA