«Sembrava buono e gentile: si è trasformato in un mostro. Era l’ultimo appuntamento come per Giulia Cecchettin»
Con la mamma della vittima hanno chiamato il giovane che l’ha salvata: «E’ viva grazie a lui. Ma in tanti non sono scesi dalle loro auto»
Guastalla «Lei non lo aveva mai denunciato prima perché lui sembrava buono, gentile, premuroso. La solita storia. Invece, si è trasformato in un mostro». Il fratello della donna accoltellata lunedì a Guastalla ripete questa espressione: «La solita storia». Non c’erano dunque particolari segnali d’allarme o denunce pregresse che avrebbero potuto mettere in guardia la 45enne. «Lui non aveva superato la fine della relazione – prosegue il fratello –. Lei pensava di conoscerlo, ma quello che ha nella testa una persona non lo sa nessuno. È andata a quell’appuntamento da sola, magari per convincerlo a metterci una pietra sopra. Il classico ultimo appuntamento, come accaduto alla povera Giulia Cecchettin...».
La donna è in ospedale a Reggio Emilia in condizioni non gravi. La prognosi di guarigione è di un mese e presto potrà fare ritorno a casa. «Mia sorella è una persona forte», dice il fratello. La 45enne è conosciuta anche a Guastalla per motivi legati alla sua professione. Chi la frequenta parla di una persona gentile e disponibile. Su questo l’ex ha fatto leva per chiederle di uscire, anche se la relazione era finita da mesi. Le ha chiesto di accompagnarlo a fare degli acquisti perché voleva i suoi consigli. Ma il fatto che l’uomo fosse uscito di casa con un coltello da cucina la dice lunga sulle sue reali intenzioni. La 45enne si è accorta della trappola solo quando era in auto.
Dopo pochi chilometri, infatti, è stata colpita. Martedì il fratello ha telefonato all’autista veronese di 21 anni Alen Halilovic, che ha salvato la sorella. «Glielo ho detto anche il giorno stesso che se mia sorella è viva è soltanto grazie a lui. È stato coraggioso perché ha affrontato una persona alta, grossa e con un coltello in mano. Ci incontreremo qui a Viadana». I familiari, però, hanno anche perplessità sul comportamento di altri automobilisti che erano fermi all’incrocio di via Cisa Veneta a Guastalla. «Certo ci vuole coraggio per intervenire, ma non si può lasciare una signora per terra senza darle una mano. C’erano tante macchine, potevano mettersi d’accordo in diverse persone, chiamarsi e scendere invece che stare lì a filmare...». Oltre al veronese è scesa dall’auto una seconda persona, su sollecitazione del 21enne, quando la situazione era più tranquilla.
Martedì mattina anche la mamma della donna ferita ha telefonato all’autista di Verona per esprimergli nuovamente gratitudine. Il racconto del giovane eroe ha destato grande impressione nella nostra provincia. La notizia, pubblicata sui social della Gazzetta, ha generato una grande mole di messaggi di ammirazione. Anche il sindaco di Guastalla Paolo Dallasta, la deputata Ilenia Malavasi, la portavoce nazionale della Conferenza Donne Democratiche Roberta Mori e l’attivista Carla Ruffini di “Non una di meno” hanno lodato il senso civico del giovane, che non si è voltato dall’altra parte. © RIPRODUZIONE RISERVATA