In viaggio da Guastalla al Nepal per aiutare una scuola elementare
Carlo Rodolfi nel Paese himalayano per rafforzare un legame nato nel 2019: «Ho portato cancelleria e torno in Italia con la volontà di sostenere altri progetti»
Guastalla «Nepal e Italia non sono così lontani: la solidarietà reggiana varca ogni confine». Il guastallese Carlo Rodolfi è da poco tornato da un viaggio di solidarietà nello splendido Nepal. Dal 2019 sostiene la scuola elementare “Janta Primary School” di Tistung, alla quale aveva già consegnato fondi raccolti grazie a iniziative promosse tra amici reggiani. In quest’ultima occasione, Rodolfi ha portato, con il supporto del Consorzio del Parmigiano Reggiano, materiale di cancelleria per 95 bambini della scuola, di età compresa tra i 5 e gli 11 anni. Per raggiungere l’istituto, ha percorso 150 chilometri in moto, di cui 82 su sterrato molto impegnativo. Dal Tibet, Rodolfi è tornato con il desiderio di continuare a sostenere l’istituto.
«La scuola sta realizzando un orto che servirà sia a scopi didattici sia per integrare l’alimentazione degli studenti. Inoltre, ci sono lavori necessari per migliorare le aule». Era il 2015 quando l’idea di arrivare al campo base dell’Everest portò a pianificare un viaggio: un trekking e un’iniziativa di solidarietà nel territorio himalayano. Poi, un tremendo terremoto di magnitudo 7.8, con oltre 8.000 morti, costrinse al rinvio... Il viaggio fu solo posticipato, perché nel 2019 Rodolfi partì e, in quell’occasione, avviò i primi contatti con la scuola. «Il viaggio è iniziato a Chengdu, capitale del Sichuan, con oltre 20 milioni di abitanti, famosa per il Centro di ricerca, studio e tutela del panda gigante. Dopo una breve visita, sono salito sul “treno delle nuvole”, un lungo viaggio di 36 ore che, attraversando enormi altipiani a più di 4.000 e 5.000 metri, mi ha portato a Lhasa, capitale del Tibet (regione autonoma della Cina). Il treno è dotato di sistemi di fornitura di ossigeno per aiutare i passeggeri in caso di bisogno. Lhasa, con i suoi 3.656 metri di altitudine, è una delle città più alte del mondo. Nonostante i numerosi templi buddisti, oggi è una città moderna, con una vivace economia e molteplici attività». Il paesaggio cambia completamente nei giorni successivi, lungo la Friendship Highway, una delle grandi arterie stradali che attraversano l’Himalaya.
«Lunga 920 chilometri, collega Lhasa a Kathmandu, capitale del Nepal. Dopo aver superato il passo Gyatso, a 5.260 metri, sono arrivato nel Parco Nazionale dell’Everest, con una vista straordinaria del Re del Mondo, completamente diversa dal lato nepalese». A Kathmandu (oltre 1,5 milioni di abitanti), il quartiere turistico di Thamel rappresenta un punto di riferimento per i viaggiatori. «Da qui, insieme a Navyo, un italiano residente nella capitale da oltre 30 anni, abbiamo rinnovato il progetto per sostenere la Janta Primary School di Tistung, frequentata da bambini dell’etnia Tamang, una delle più povere del Nepal, di origine tibetana».A quel punto è iniziato l’ultimo tratto del viaggio. «Dopo circa quattro ore di moto, siamo arrivati a destinazione. Anche questa volta, grazie al coinvolgimento di tanti amici italiani e alla collaborazione del Consorzio del Parmigiano-Reggiano, ho potuto consegnare risorse economiche e materiali per sostenere i progetti della scuola. Oltre al direttore e al presidente dell’istituto, ci ha accolto un membro del parlamento regionale di Bagmati, che ci ha ringraziato». La fatica del viaggio è stata ampiamente ripagata. «Contribuire a un futuro migliore per questi bambini è un’esperienza unica. Aiutarli a crescere significa sostenere le prossime generazioni. Lo sguardo dei bambini dice tutto: ti osservano, ti toccano, incuriositi dalla tua diversità, dai vestiti strani e dalla lingua incomprensibile. Ma una cosa ci unisce: la voglia di ridere e scherzare». Rodolfi conclude con gratitudine: «Lascio la scuola con un arrivederci, consapevole che, grazie al supporto italiano, da oggi avranno qualcosa in più per costruire un futuro migliore». l © RIPRODUZIONE RISERVATA