Gazzetta di Reggio

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Scuola2030

Un amore che dura da 57 anni «Tutto è nato in una discoteca»

Maria Foracchia*
Un amore che dura da 57 anni «Tutto è nato in una discoteca»

I reggiani Tiziano e Ines raccontano la loro gioventù

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Ines Torricelli, nata a Salvaterra nel 1946, e il marito Tiziano Ghirri, scandianese del 1942, vivono sui colli reggiani. Si sono conosciuti molti anni fa, nel 1967, «come oggi potrebbe accadere a voi giovani»: in discoteca, precisamente al Corallo di Scandiano. Ma per tutto il resto, la loro giovinezza è stata ben diversa da quella dei ragazzi di oggi. A cominciare dalla scuola. «Come molti al tempo ho frequentato la scuola fino alla quinta elementare, poi ho continuato per due anni, una sorta di sesto e settimo anno – racconta Ines –. Già a 18 anni ho iniziato a lavorare come magliaia in casa con le mie sorelle, le giornate erano tranquille: ci svegliavamo alle 8 e lavoravamo fino a sera facendo una pausa per pranzo, questo tutti i giorni eccetto il fine settimana. A 25 anni smisi di fare la maglia in casa e andai a lavorare alla Maska a Scandiano finché non chiuse». «Io invece – afferma Tiziano, detto Rino in paese – dopo la quinta elementare ho seguito delle lezioni di inserimento al lavoro: al tempo infatti non si dava priorità alla scuola ma al lavoro, era importante anche in famiglia. Ho iniziato a lavorare come garzone dal barbiere tutti i giorni, compresa la domenica, dalla mattina fino alla sera tardi. Poi ho aperto il mio negozio. Negli anni ho conosciuto tutti e ora continuo a fare favori a quelli che sono diventati amici».

«Ho avuto fin da piccolo la passione per la bici – continua Rino – e lo stesso era per i miei amici: facevamo gare, giri per i paesi e a volte siamo andati a Cervarezza. Non si potevano ancora attraversare le montagne come si fa adesso, la strada era molto più lunga di ora, circa 50 chilometri. Riempivamo gli zaini con cibo, acqua e un pallone e partivamo la mattina presto con le nostre bici, per poi tornare prima che tramontasse il sole». «Solitamente – racconta invece Ines – io uscivo con il mio gruppo di amici, di cui facevano parte anche mia cugina e le mie sorelle. Visto che durante la settimana lavoravamo quasi tutti, la maggior parte dei nostri incontri avveniva durante il sabato e la domenica, il giorno del cinema. Il bar Grillo di Salvaterra, dove ho praticamente vissuto da giovane, era il nostro solito punto di incontro perché a differenza di molte case possedeva una televisione. Succedeva, a volte, che una famiglia invitasse quelle degli amici a casa propria per vedere programmi televisivi come “Lascia o Raddoppia”, simili a quelli di oggi. Qualche volta sono andata in discoteca a Salvaterra e una sola volta a Scandiano, ed è proprio lì che ho conosciuto Rino». Come si sono conosciuti, quindi? «L’avevo già incontrata alle sagre e fiere, qualche volta anche allo Chalet delle Rose a Salvaterra, ma non ci avevo mai parlato» inizia Tiziano. «L’unica volta che sono andata con mia sorella e il suo moroso in discoteca al Corallo di Scandiano, il giorno della vigilia di Natale, ci siamo incontrati e mi ha proposto di uscire due giorni dopo al solito bar – prosegue Ines – ma per qualche motivo non ci sono andata e sono rimasta con mia cugina quel giorno». «L’amico con cui ero al bar mi ha deriso tutto il giorno!» ribatte il marito. «Il venerdì Santo dopo la Via Crucis – continua Rino – ci siamo rincontrati dopo quattro mesi e lei mi ha chiesto di uscire: questa volta ha funzionato e da quel giorno siamo arrivati qua». 

*Studentessa del liceo Ariosto-Spallanzani di Reggio Emilia