«Mi sono addormentato con la sigaretta accesa: così la mia gatta mi ha salvato dalle fiamme»
L’incendio in un appartamento di via Vico: la micia Nikita ha svegliato il padrone
Reggio Emilia Avrebbe potuto trasformarsi in tragedia l’incendio divampato venerdì sera in via Giambattista Vico 190, proprio dopo l’insegna che segnala l’arrivo alla frazione di Cella. Erano da poco passate le 22 quando un ragazzo di 26 anni, Leandro Santana, stava guardando sdraiato sul divano una serie tv. Il giovane aveva acceso una sigaretta, poi si è addormentato. Il divano, nel frattempo, è bruciato, e solo la prontezza della sua gatta, Nikita, che gli è saltata sopra svegliandolo, lo ha salvato dalle fiamme.
«Mentre mi sono addormentato il divano ha preso fuoco – racconta poco dopo essere stato visitato dal personale medico accorso sul posto –. Mi ero sdraiato sul divano con una coperta e ho acceso una sigaretta mentre guardavo la tv. Solo che mi sono addormentato: prima ha preso fuoco la coperta di velluto che avevo addosso. Subito dopo il divano: le fiamme si sono estese anche alla tenda della sala dell’appartamento dove vivo ormai da 15 anni. Per fortuna la mia gatta, Nikita, alla quale devo la vita, mi è saltata subito sopra, terrorizzata dal fuoco, svegliandomi e facendomi scappare». Dalla palazzina si è alzata una densa nube di fumo, visibile anche a parecchi metri di distanza da via Vico. I residenti hanno notato il fumo e hanno fatto scattare subito l’allarme ai vigili del fuoco, accorsi sul posto con camion e autoscala, con cui hanno spento il rogo, smorzando eventuali focolai rimasti in casa e hanno trasportato fuori il divano bruciato. Intanto, il 26enne con l’amata gatta è fuggito in cortile. A causa dell’incendio otto famiglie sono state evacuate dalle abitazioni vicine e numerose persone, anche dal locale vicino al civico 190, sono accorse per controllare cosa stava succedendo. Con i vigili del fuoco, a Cella sono arrivate anche due pattuglie della polizia: gli agenti sono saliti subito negli appartamenti per sincerarsi che nessuno fosse rimasto nelle case. l © RIPRODUZIONE RISERVATA