L’oreficeria Pettenati di Reggiolo chiuderà a fine anno
Il titolare Lorenzo Pettenati ha messo in svendita materiale prezioso nel locale di via Vittorio Veneto
Reggiolo La storica oreficeria Pettenati di via Vittorio Veneto 12 chiude a fine anno. Il titolare Lorenzo Pettenati, 63 anni, da quattro anni in pensione, ha messo preziosi, orologi, argenteria in svendita. Una tradizione che dura da 42 anni. L’oreficeria Pettenati è sempre stata rinomata per qualità dei preziosi, sia in oro e che in argento, che vengono lavorati con maestria per creare gioielli di altissimo livello. Nel suo negozio le firme degli artigiani italiani più abili nel combinare metalli preziosi con pietre preziose, diamanti, perle e altri materiali, creando gioielli unici e affascinanti.
Non solo anelli, collane o orecchini, ma anche braccialetti e pendenti. Tutti pezzi di alta qualità e design esclusivo. Con questo spirito il padre Franco Pettenati, oggi 88enne, ha fondato l’oreficeria nel 1982, prima in via Amendola, e all’attività collaborava anche la figlia Lara che dopo poco è diventata optometrista scegliendo quindi un altro ramo professionale. Ad aiutare il padre Franco, nel 1984 è arrivato il figlio Lorenzo, che aveva iniziato a lavorare in un’azienda metalmeccanica all’età di 14 anni. «Non ci sono stati motivi particolari – ha detto Lorenzo Pettenati –. Ho iniziato da ragazzino a lavorare quando la Comer, all’epoca, era poco più che un’officina mentre oggi è una multinazionale. Il mio ruolo era caposquadra. Mio padre poi ha voluto che lo aiutassi in negozio perché mia sorella aveva intrapreso un’altra strada. Quando mio padre, commerciante di vecchio stampo, ha saputo che volevo chiudere non era d’accordo, voleva che continuassi. Dal punto di vista commerciale, il mondo è cambiato. A Reggiolo tempo fa c’erano tre oreficerie, sono rimasto solo io. Purtroppo non ho trovato nessuno che potesse subentrare all’attività».
Il sindaco Roberto Angeli si è dichiarato «orgoglioso» di avere un oreficeria-orologeria rinomata, gestita con grande professionalità e competenza e pur rispettando la scelta di chiusura è dispiaciuto anche perché a Reggiolo è un settore che scompare.
Dopo il terremoto del 2012, infatti, due oreficerie avevano chiuso i battenti. «Sia Franco che il figlio Lorenzo sono due persone estremamente simpatiche – dice il primo cittadino –. Ricordo le battute di Franco rivolte a chi si fermava davanti al suo negozio per ammirare le vetrine». Lorenzo, persona empatica, vestito alla moda, dopo la chiusura dell’attività, ha deciso di godersi un po’ di tempo libero e di farsi magari qualche giro in sella alla sua moto Bmw Gs Adventure. «Cosa farò dopo? – ha detto –. Cercherò di godermi un po’ la vita anche perché gli anni passano un po’ troppo in fretta». l © RIPRODUZIONE RISERVATA