Gazzetta di Reggio

Reggio

L’appuntamento

Sardegna, Alessandra Todde a Travaglio: «Berlinguer, anche in politica serve preparazione»

Sardegna, Alessandra Todde a Travaglio: «Berlinguer, anche in politica serve preparazione»

La presidente ha partecipato al convegno “40 anni senza Enrico Berlinguer” de La Nuova Sardegna, Sardinia Post e Sae Sardegna

3 MINUTI DI LETTURA





Cagliari Prendere gli spunti dal passato per un presente in cui la politica torni centrale e di valore. La presidente della Regione Sardegna Alessandra Todde è intervenuta durante il convegno” 40 anni senza Enrico Berlinguer” all’Auditorium di Sa Manifattura. Un appuntamento col sigillo della Regione Sardegna e la  media partnership di La Nuova Sardegna, Sardinia Post e Sae Sardegna  che si concluderà a Sassari il 12 dicembre.

«La politica deve studiare – ha precisato Todde -. Il fatto di pensare che Berlinguer fosse considerato quasi un oscuro burocrate perché studiava, non è un caso. Credo che il fatto che abbia espresso così tanto spessore sia dovuto al fatto che lui ha saputo capire il contesto in cui viveva e che fosse in grado di guidarlo. Ora vedo che la preparazione è richiesta in tutti i campi meno che in politica ed è sbagliato. Le persone si allontanano quando vedono che quando si approfondisce poi il politico si perde, è una cosa che si paga».

 La governatrice sarda ha chiuso la serata insieme al direttore de Il Fatto Quotidiano, Marco Travaglio. L'occasione non è stata solo un tributo alla figura dello storico leader del Pci, ma ha anche dato vita a riflessioni sull'attualità: dalle elezioni americane agli ultimi risvolti interni al M5S, dalle guerre a Gaza e in Ucraina fino alle vicende italiane di Governo. 
«Berlinguer – ha proseguito la presidente – Non voleva che l'Italia diventasse il Cile, dove la Cia è entrata per decidere il destino di quel Paese, 
ed era necessario rispettare degli equilibri e governare con quegli  equilibri. Da Berlinguer prendo come lezione il coraggio di essere  indipendente». «Berlinguer ha avuto il coraggio fortissimo  di staccarsi, non dalla Russia di adesso o dal contesto americano di  adesso, ma dall'Urss che era il grande orso sovietico che governava  una larga parte di mondo» 

      «Dovremmo trarre lezione - ha detto Todde di Berlinguer -, avere la  capacità, la coerenza e anche l'onestà intellettuale di conservare le 
proprie idee e di saperle cambiare nella misura in cui il contesto  cambia. Perché lui non è mai stato settario o una persona che non si è
messa in discussione»" Alessandra Todde ha così tracciato un ritratto di  Berlinguer all'interno del Pci proprio mentre il Movimento Cinque 
Stelle
vive un momento di grandi tensioni interne. «Una delle cose che mi è sempre piaciuta di lui è che era così, aveva un sistema valoriale
anche nella vita normale ed era una persona assolutamente semplice -  ha concluso -. Il fatto di essere coerente gli dava forza e  autorevolezza, gli dava anche la capacità di dire cose che erano  scomode all'interno del suo stesso partito».