E’ morto il partigiano Giacomo Notari
Della 145esima Brigata Franco Casoli, era stato sindaco di Ligonchio dal 1970. Aveva 96 anni
Reggio Emilia È morto Giacomo Notari, un comunista nella Resistenza. È stato l'ultimo presidente partigiano dell'Anpi, avrebbe compiuto 97 anni il prossimo 6 dicembre. A 17 anni era diventato partigiano della 145esima Brigata Garibaldi Franco Casoli, col nome di battaglia Willy, seguendo il fratello Giuseppe, di un anno più anziano, poi caduto in combattimento l'11 marzo 1945 e partecipando fino agli ultimi drammatici giorni, alla decisiva difesa della centrale idroelettrica di Ligonchio che i tedeschi avrebbero voluto distruggere. Gli ideali del lavoro e della giustizia sociale, che vedeva incarnati e che propugnavano i grandi partigiani come Carretti e Salvarani, saranno decisivi nella sua scelta di aderire al Partito Comunista già durante la Resistenza e così sarà per tutto il resto della sua vita. Nel 1970 diventa sindaco di Ligonchio per 13 anni e per la "sua” montagna sarà sempre costante la ricerca delle migliori condizioni per il suo sviluppo e per il progresso sociale dei suoi concittadini, questo anche negli anni del nuovo millennio, quando, non più politico ma semplice montanaro, amaramente ne ravvisava lo spopolamento e il progressivo impoverimento.
«"Riassumere" Giacomo con poche righe è però impossibile, chi lo conosce lo sa, l'onestà e la straordinaria levatura morale sono certamente il tratto distintivo di tutta la sua vita. Misurato nei gesti e nelle parole, sempre pensate e mai abusate, un comunista nella Resistenza e un partigiano nella vita, "gramscianamente" fino ai giorni nostri – lo ricorda Alessandro Fontanesi dei Comunisti Reggiani – Giacomo sarà poi presidente dell'Anpi per ben 14 anni, succedendo proprio a Giuseppe Caretti, che lo volle come suo successore, sostenuto da figure di partigiani memorabili come Aldo Salvarani, come il Chico Peppino Catellani e per volontà anche dell'indimenticabile Maria Cervi. Ed in questo ultimo impegno politico che lo ha visto protagonista, fu tra i principali sostenitori e fautori dell'apertura statutaria nell'Anpi per le generazioni che non avevano preso parte alla Lotta di Liberazione, a dimostrazione di lungimiranza e di intelligenza che sa guardare lontano. Resterà indelebile l'indefessa volontà di costruire un asilo per bambini in Palestina, cosa che avverrà nel 2010 a Seilat, dove verrà inaugurata la struttura che prenderà il nome del suo predecessore Giuseppe Carretti. Un partigiano non va mai in congedo e questo è stato Giacomo, continuando a testimoniare ai ragazzini nelle scuole i valori della Costituzione e della Resistenza per i quali ha lottato tutta la vita, fino a che la salute glielo ha permesso. Ciao Giacomo da Marmoreto, un comunista nella Resistenza, partigiano per tutta la vita».