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Salvati sul Monte Cusna: «Ecco le valutazioni da fare prima di partire»

Miriam Figliuolo
Salvati sul Monte Cusna: «Ecco le valutazioni da fare prima di partire»

Tripi capostazione del Soccorso Alpino: «Il meteo era brutto da due giorni e hanno scelto di passare dal versante Nord dove non c’è mai il sole. Importante avere le attrezzature»

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Villa Minozzo Sono stati diversi gli errori di valutazione che hanno portato i quattro giovani, tra i 19 e i 21 anni, soccorsi sul Monte Cusna domenica, a trovarsi in situazione di estremo pericolo. A spiegarlo il capostazione Stazione Monte Cusna del Saer Flavio Tripi che ha condotto l’intervento durato diverse ore in condizioni meteo davvero difficili, con vento, nebbia e ghiaccio al suolo. Intanto, nella mattinata di ieri, è stato dimesso, con l’indicazione di stare a riposo per cinque giorni, il 19enne di Marano sul Panaro che a causa del gelo non era più stato in grado di camminare. Caricato sull’elisoccorso era stato trasportato al Maggiore di Parma. «Il tempo era brutto già da due giorni con basse temperature, neve e vento in quota – spiega Tripi –. E la prima cosa che si deve fare prima di affrontare la montagna è assicurarsi delle condizioni meteo. Se poi si sceglie di scendere, dopo una notte al rifugio, passando dal versante nord, quello dove non c’è mai il sole, allora è chiaro che le condizioni diventano davvero difficili. In più dal rifugio, il Battisti in questo caso, per il ritorno le opzioni erano due: o la carraia o il passaggio in cresta, che presentava senz’altro più insidie, e che questi ragazzi hanno scelto».



Oltre ad accertarsi del meteo resta fondamentale assicurarsi di essere ben attrezzati con abiti e strumenti adatti ad affrontare l’alta quota. «A maggior ragione in questa stagione – precisa Tripi –. Per affrontare la montagna, da diversi giorni ormai, ci vuole l’attrezzatura alpinistica. Lo strato di ghiaccio presente sul terreno è molto scivoloso, sono necessari i ramponi per affrontarlo altrimenti non si sta in piedi». «Non i ramponcini – sottolinea –. Bensì i ramponi, quelli seri, con punte affilate che servono per forare il ghiaccio, e la picozza naturalmente: i due attrezzi vanno sempre in coppia».