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I ragazzi delle medie davanti a una scelta: quale scuola per le superiori?

Luciano Salsi
I ragazzi delle medie davanti a una scelta: quale scuola per le superiori?

Il consiglio orientativo non è vincolante ma resta cruciale per il successo futuro

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Reggio Emilia Si avvicina il momento di una decisione fondamentale per il futuro di ogni ragazzo: l’iscrizione a uno dei tanti indirizzi in cui si articola la scuola secondaria di secondo grado.

I genitori degli alunni di terza media devono presentare la relativa domanda nel mese di gennaio, tenendo conto del consiglio orientativo formulato dai loro insegnanti e delle informazioni fornite da licei e istituti superiori, a cui si può accedere nelle date delle aperture pomeridiane (open day). In tali occasioni i docenti illustrano il piano dell’offerta formativa e, insieme agli studenti resisi disponibili, accompagnano gli ospiti nella visita dei laboratori e delle aule.

La Provincia non manca di offrire il suo collaudato contributo all’orientamento, che si sostanzia in pubblicazioni a stampa e online, nonché in colloqui individuali con esperti. Il suo impegno s’è già concretizzato lo scorso 9 novembre nell’ormai consueto Salone dell’Orientamento, al quale hanno partecipato le rappresentanze delle scuole superiori reggiane e oltre 3.300 famiglie nei locali di Unimore, in viale Allegri. Alla base di tanta mobilitazione è la domanda che i ragazzini si pongono e si sentono ripetere: “Cosa farò da grande?”. Le risposte infantili sono spesso ingenue fantasticherie destinate a svanire o ridimensionarsi con il tempo. Qualche adulto continua a interrogarsi allo stesso modo, come Gino Paoli che nel 1986 confessava perplesso di avere puntato su una scommessa molto rischiosa («Se non mi andava bene con le canzoni forse c’era un ladro in più») e concludeva amaramente: «Le strade sono chiuse, anche quelle sbagliate».

In effetti i cammini delle professioni più ambite sono molto ripidi, ma oggi la scuola non impone la dura selezione che continua a essere spietata negli ambiti dello sport, dello spettacolo e del lavoro. Gli alunni sono guidati in un processo formativo graduale, che può incontrare un ostacolo serio solamente nel biennio iniziale della scuola superiore, quando si registra il più elevato tasso di insuccesso.

Le bocciature dipendono perlopiù dall’errore nella scelta di un indirizzo di studi confacente alle proprie attitudini e capacità. Perciò sono cruciali le valutazioni e i voti espressi dai docenti delle medie, che si traducono in un “consiglio orientativo”. Non si tratta di un giudizio prescrittivo. I genitori sono semplicemente invitati a tenerne conto nell’interesse dei figli quando, in gennaio, sono tenuti a iscriverli alle superiori. Nella nostra provincia i dirigenti delle medie hanno concordato una formulazione standard di tale consiglio, che potrebbe essere modificata dalla traccia che il ministero dell’Istruzione vuole uniformare per tutta l’Italia. Preventivamente viene recepita l’autovalutazione, con la quale l’alunno misura il livello del suo impegno, elenca le discipline in cui si sente più forte o più debole, chiarisce i suoi interessi e dichiara l’indirizzo di scuola superiore a cui si ritiene adatto. Quindi il consiglio di classe compila e consegna verso la metà di dicembre il modulo orientativo, in cui sono valutati il metodo di lavoro del ragazzo, la sua partecipazione alle attività didattiche e l’attitudine ai diversi ambiti di studio. Vi sono suggerite una o due opzioni per il proseguimento degli studi.