Il bimbo autistico sarà finalmente accolto da una scuola
I genitori avevano ricorso al Tar contro il no al suo trasferimento da un altro istituto comprensivo
Reggio Emilia La richiesta di iscrizione di Paolo – nome di fantasia che avevamo scelto per lui, per tutelare la sua privacy data anche la delicatezza del caso – a una scuola primaria della città finalmente si è concretizzata. Il bambino autistico di sette anni che ha chiesto il trasferimento da un’altra scuola cittadina, per ottenere il quale la famiglia si è anche dovuta rivolgere al Tar, potrà finalmente tornare in classe, conoscere i nuovi compagni e ricominciare il suo percorso scolastico. «Il limbo nel quale era finito finalmente è finito, il caso per noi è chiuso» è il commento che arriva dall’avvocato Cristian Immovilli che in questa battaglia è al fianco dei genitori del bambino. La vicenda è iniziata in estate, con una richiesta di trasferimento da una scuola a un’altra in ragione del trasferimento della famiglia in una nuova casa, ma anche perché non condivideva l’approccio con l’insegnate di sostegno che lo aveva seguito. Tutto pareva chiaro fino a che la scuola di partenza aveva annullato il nulla osta al passaggio.
La ragione stava nelle difficoltà organizzative della scuola che avrebbe dovuto accoglierlo. Per il piccolo, intanto, la famiglia aveva fatto richiesta a un’altra decina di scuole della città senza però che nessuna dicesse sì all’iscrizione. Di fronte ai troppi no, i genitori si sono dovuti rivolgere all’avvocato Immovilli, tramite il quale hanno fatto ricorso al Tar contro quell’atto di diniego della prima scuola. I giudici amministrativi, con sentenza del 24 ottobre scorso, hanno dato ragione alla famiglia. In sintesi, nessun problema di natura organizzativa può venire prima del diritto di un bambino alla scuola. Così, l’atto di diniego con sentenza è stato annullato. Neppure questo verdetto ha accelerato la situazione. Avevamo chiesto conto della situazione al provveditore agli studi provinciale, Paolo Bernardi, per avere conferma che la sentenza sarebbe stata fatta rispettare e che una scuola per il bambino ovviamente c’era, si stavano solo organizzando per accoglierlo. Ora, finalmente la conferma dell’avvenuta iscrizione per Paolo. Che mette fine a un caso che non pare esagerato definire clamoroso, che vedeva al centro un bambino con bisogni speciali. © RIPRODUZIONE RISERVATA