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La spesa sfusa amica del pianeta si fa da AlterECO

Anna Della Casa*
La spesa sfusa amica del pianeta si fa da AlterECO

Nel negozio prodotti alimentari, di cosmesi e non solo

19 novembre 2024
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Emma Piccinini è la fondatrice di AlterECO, un negozio di prodotti sostenibili vegani venduti sfusi. Ha sede in Viale Regina Elena 10 a Reggio e a gestirlo è un nuovo proprietario, che lo ha preso in mano per permettere a lei di seguire la sua vocazione: l’insegnamento nelle scuole elementari.

Emma, cosa ti ha spinta ad aprire AlterECO?

«A Reggio mancava un negozio dove poter fare una spesa ecologica: non c’era nessuno che vendeva sfuso, prodotti per il corpo senza plastica o prodotti vegani di buona qualità che purtroppo non si trovano nei supermercati».

Qual è lo scopo del negozio?

«Oltre a creare un posto che corrispondesse a questi criteri e potesse offrire quello che cercavo, ho capito con il tempo quale fosse effettivamente lo scopo di questa attività ovvero creare uno spazio sicuro, un punto di incontro per tutte quelle persone vegane o che comunque volevano rendere la loro quotidianità più sostenibile, che si sentivano poco capite o “diverse” in contesti familiari e di amicizie».

In parte hai già risposto alla prossima domanda che volevo farti: che tipo di clientela frequenta maggiormente il negozio?

«È molto varia in realtà, va da ragazz* che frequentano le superiori fino a signor* più anzian*, ma anche molte famiglie con bambini piccoli».

Molte persone pensano che essere ecologici costi troppo, per esempio fare la spesa in certi supermercati bio. Come rispondi a chi ti dice che essere ecologici è costoso? «Se si vuole dare priorità ad un prodotto che sia etico a 360 gradi, quindi non solo ecologico o vegetale ma che proviene da una filiera dove non c’è sfruttamento, il costo del prodotto si alza per forza. Nello sfuso, però, il divario con i prezzi dei prodotti dei supermercati – che talvolta non rispettano questi standard di qualità o di eticità nel lavoro – viene colmato con l’acquisto all’ingrosso senza packaging».

Cosa consigli a chi vorrebbe avere uno stile di vita più sostenibile ma non sa come cominciare?

«Direi di partire da una cosa alla volta perché può sembrare inaffrontabile dall’oggi al domani dover smettere di utilizzare la plastica, diventare vegano e utilizzare tutti i contenitori disponibili in casa invece che comprarne sempre di nuovi. Sono tante le persone che si spaventano e pensano sia più facile e veloce non essere ecologiche. Molti dei miei clienti sono partiti dai detersivi: invece che continuare a comprarne di nuovi venivano a riempirli una volta finiti poi, pian piano, sono passati anche ad altro».

Nello specifico, in che modo i tuoi prodotti riducono l’impatto ambientale?

«Innanzitutto permettono di risparmiare plastica. Normalmente quando torniamo dal supermercato la prima cosa che facciamo è aprire la confezione, svuotarla del cibo e buttarla. Comprando sfuso, si elimina questo passaggio e si risparmia plastica. Poi sicuramente il tipo di prodotti che si trovano da Alter-Eco, essendo a base vegetale, sono più ecologici dal punto di vista dell’impatto della produzione».

Da dove provengono i prodotti che si trovano in negozio?

«Molti, dalla cassetta di frutta e verdura ai prodotti per il corpo, da piccoli produttori locali. Ho sempre cercato di seguire la regola del km 0 ma, quando non è possibile, i prodotti devono comunque provenire da una filiera ecosostenibile».

Qual è la soddisfazione più grande a gestire questa attività?

«Sono due: essere riuscita a trovare persone affini a me – che non pensavo di poter trovare prima di tutto questo, quando mi sentivo ancora un “pesce fuor d’acqua” – e sicuramente ricevere messaggi dei clienti in cui mi ringraziano per aver dare loro il coraggio o lo spunto per poter cambiare qualcosa nella loro vita. Molti hanno smesso anche di mangiare prodotti di origine animale perché il negozio ha dato loro la possibilità di poter compiere questo passo».
*Studentessa del liceo “Chierici di Reggio”
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