«La mia musica ha ristabilito connessioni con persone con cui non parlo da tempo»
Il trapper reggiano Laroi Cartier ha da poco rilasciato il brano “Freestyle”
Laroi Cartier, chi o cosa ti ha spinto a diventare un cantante?
«Ho iniziato a fare il cantante osservando come gli altri artisti utilizzano la musica come metodo di comunicazione. Mi ha colpito il potere della voce: è un mezzo che arriva a tanta gente e permette di esprimere pensieri ed emozioni in modo diretto e potente. Questo mi ha spinto a intraprendere questo percorso, cercando di usare la mia voce per connettermi con gli altri».
C’è un artista o un gruppo musicale che ha influenzato particolarmente il tuo stile?
«Sì, Medy e Spookypbl. Entrambi hanno uno stile unico e una profondità espressiva che mi ha ispirato a esplorare nuove sonorità e a trovare la mia voce artistica».
Come nascono le tue canzoni? Parti dalle parole o dalla melodia?
«Credo che, per scrivere una canzone, sia fondamentale partire da ciò che vivi e osservi. Io inizio scrivendo le parole, ma sempre dopo aver ascoltato una melodia. La musica mi guida, mi suggerisce l’atmosfera e le emozioni che poi traduco in testo».
C’è un messaggio in particolare che cerchi di trasmettere attraverso la tua musica?
«Sono molti i messaggi che cerco di esprimere. La musica per me è un mezzo di comunicazione con cui condivido ciò che provo e vivo. Una cosa che mi colpisce è come, grazie alla mia musica, alcuni messaggi siano arrivati a persone con cui non parlo da tanto tempo, ristabilendo una connessione».
Se potessi collaborare con un artista, vivo o morto, chi sceglieresti e perché?
«Sceglierei sicuramente Spookypbl. Mi affascina come artista e sento che mi rappresenta in ogni sua canzone. Ho avuto anche l’opportunità di esibirmi per l’apertura di un suo live e sono riuscito a conoscerlo meglio dal vivo».
*Studentessa dell’istituto Mandela di Castelnovo Monti