«Ecco NAO, il robot umanoide che suona il sax, fa Tai Chi e presto risponderà alle nostre domande»
Gli studenti della 5ªG del “Cattaneo-Dall’Aglio” di Castelnovo Monti stanno lavorando per dargli una coscienza e presto lo collegheranno a ChatGpt
L’idea di un robot pensante sembra uscire direttamente da un film di fantascienza. Per la 5ªG del “Cattaneo-Dall’Aglio” di Castelnovo Monti, però, la differenza tra finzione e realtà è spesso sottile. Nel LabApp (Laboratorio Appennino) dell’istituto, i ragazzi, guidati dal professor Fabrizio Silvetti, stanno infatti lavorando per dare una coscienza a NAO, un piccolo robot umanoide già in grado di muoversi e ballare.
NAO ascolta, parla e balla
I robot umanoidi sono una specifica categoria di macchine realizzate a nostra immagine e somiglianza. NAO, ad esempio, possiede l’aspetto di un bambino e come tale è in grado di ascoltare, parlare, muoversi e riconoscere i volti delle persone. Questo grazie ad un insieme di sensori e attuatori che gli permettono di percepire l’ambiente circostante e di muoversi nello spazio. Il piccolo robot sa già quindi eseguire alcune coreografie, come suonare uno strumento immaginario o simulare posizioni di arti marziali.
“Nipotino” per anziani soli
In Italia NAO ha già trovato molte applicazioni pratiche, soprattutto in ambito sociale e di assistenza. Alcune ricerche hanno dimostrato come interagire con lui porti benefici anche ai bambini autistici, che faticano a comprendere le emozioni. Ciò avviene grazie alla sua espressività nei gesti e al suo aspetto rassicurante, che lo fa sembrare uscito direttamente da un cartone animato.
A Monza, ne “Il Paese Ritrovato”, un villaggio che accoglie persone malate di Alzheimer, NAO viene utilizzato nelle attività di rafforzamento della memoria. Diventa quasi un “nipotino” per gli anziani ospiti della struttura: fa loro compagnia e li aiuta, facendoli anche divertire. Si sta inoltre pensando di estendere il progetto utilizzando il robot come mediatore di emozioni per persone che soffrono di depressione.
NAO è anche in grado di fare sport: da anni partecipa alla RoboCup, un torneo di calcio nato nel 1993 con il visionario obiettivo di creare, entro il 2050, una squadra di robot umanoidi in grado di sfidare i campioni del mondo umani.
Collegare NAO a ChatGPT
I ragazzi del Cattaneo hanno però voluto andare oltre, tentando di dare al robot una mente per renderlo quasi un moderno Pinocchio. Per fare ciò si è deciso di collegarlo all’intelligenza artificiale ChatGPT. ChatGPT è un modello di intelligenza artificiale per la generazione di testo simile a quello umano. A partire da un prompt (una richiesta dell’utente) è in grado di fornire risposte accurate e dettagliate. «ChatGPT permetterà a NAO di rispondere alle domande che gli verranno poste» spiegano i ragazzi che si sono occupati del progetto. «Si tratta del più famoso servizio di intelligenza artificiale a livello mondiale, che trasformerà NAO quasi in un nuovo compagno. La sfida sarà utilizzare le strutture e i sistemi del robot per dargli una nuova vita».
La classe sta infatti cercando di sfruttare i microfoni di NAO per ricevere le domande e i suoi altoparlanti per rispondere. Un compito difficile nel quale la capacità di adattamento è fondamentale. «Abbiamo spesso dovuto cambiare i nostri piani in corsa, a causa di problemi legati ai programmi necessari e al sistema operativo del robot, ma siamo convinti di poter riuscire a raggiungere il nostro scopo», aggiungono gli studenti.
Il codice principale per il progetto è stato scritto dalla classe, utilizzando Python, un linguaggio di programmazione semplice e moderno adatto all’utilizzo di dispositivi di vario genere, come i microfoni del robottino, o all’interfaccia con servizi disponibili in rete, come ChatGPT. Lavorare con NAO permette di applicare le proprie conoscenze ma anche di ampliarle, arrivando ad immaginare nuove realtà: in un prossimo futuro NAO potrebbe essere un amico per persone sole o un aiuto per chi si trova in situazioni di difficoltà.
In un mondo in cui l’intelligenza artificiale e la robotica stanno diventando sempre più importanti e onnipresenti, il progetto dei ragazzi del Cattaneo-Dall’Aglio si può riassumere in una frase: il futuro è già qui.
*Studenti dell’istituto Cattaneo-Dall’Aglio