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Il caso

Dal Pakistan chiede aiuto alle assistenti sociali di Reggio Emilia: denuncia le violenze del marito che non la fa rientrare in Italia con i figli

Dal Pakistan chiede aiuto alle assistenti sociali di Reggio Emilia: denuncia le violenze del marito che non la fa rientrare in Italia con i figli

La donna e i tre bambini sono stati fatti tornare, per l’uomo è scattato il divieto di avvicinamento e il braccialetto elettronico

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Reggio Emilia  Ha chiesto aiuto dal Pakistan alle autorità reggiane contro il marito maltrattante che impediva a lei e ai figli di tornare in Italia. Grazie a questo atto di coraggio e alla preziosa collaborazione della questura di Reggio Emilia con l’Ambasciata italiana in Pakistan, la famiglia è riuscita a tornare in Italia. Mentre l’uomo ora è accusato di maltrattamenti in famiglia e non può più avvicinarsi a loro.

Il provvedimento

Nella tarda mattinata di venerdì 15 novembre, la Squadra Mobile della Polizia di Stato, con il supporto dell’Ufficio Polizia di Frontiera di Orio al Serio (Bergamo), ha eseguito l’ordinanza di misura cautelare nei confronti di un 42enne pakistano. L’uomo è accusato di maltrattamenti in famiglia ed è stato sottoposto al divieto di avvicinamento ai famigliari dal Tribunale ordinario di Reggio Emilia lo scorso 30 ottobre. Le indagini, coordinate dalla Procura di Reggio Emilia sotto la direzione del procuratore Calogero Gaetano Paci, hanno preso il via in seguito alla denuncia della moglie. La donna, pur trovandosi in Pakistan, aveva denunciato anni di aggressioni fisiche e psicologiche, peggiorate dopo il trasferimento della famiglia – composta dalla coppia e dai loro tre figli – dal territorio reggiano al Paese d’origine.

La richiesta di aiuto

Dal Pakistan, la vittima era riuscita a contattare sia gli assistenti sociali del Comune di Reggio Emilia che alcune ex insegnanti dei figli, segnalando l’impossibilità di tornare in Italia a causa del rifiuto del marito di consegnare i documenti necessari per l’espatrio. Il personale della Squadra Mobile ha avviato così le procedure di cooperazione internazionale attraverso l’Ambasciata italiana in Pakistan. Grazie a questo intervento, la donna e i figli hanno ottenuto i documenti e sono riusciti a tornare in Italia, dove sono stati inseriti in un programma di protezione.

Braccialetto elettronico

L’ordinanza del GIP di Reggio Emilia è stata eseguita non appena il 42enne è atterrato all’aeroporto di Orio al Serio con un volo proveniente dal Pakistan. Gli operatori della Polizia di Stato gli hanno notificato il divieto di avvicinamento e di comunicazione con le vittime, applicandogli anche un braccialetto elettronico per monitorarne i movimenti.

Questo caso sottolinea l’importanza della cooperazione internazionale e delle segnalazioni tempestive da parte delle vittime, anche quando si trovano lontane dall’Italia. L’intervento, a pochi giorni dalla Giornata mondiale per l’eliminazione della violenza contro le donne del 25 novembre, testimonia l’impegno delle istituzioni reggiane nel contrastare la violenza di genere, garantendo protezione e giustizia alle vittime.