Gazzetta di Reggio

Reggio

Scuola2030

Familia, film necessario di denuncia contro la violenza di genere

Matteo Simonazzi*
Familia, film necessario di denuncia contro la violenza di genere

Il regista Francesco Costabile ha acceso un riflettore su un grave fenomeno della nostra società

2 MINUTI DI LETTURA





Familia, il nuovo lavoro del cineasta Francesco Costabile, uscito nelle nostre sale cinematografiche lo scorso 2 ottobre, ci narra una storia realmente accaduta: le violenze di Franco Celeste, uomo rude e possessivo con un trascorso criminale, che compie soprusi sulla moglie Licia. Tali violenze avranno delle conseguenze sui due figli Luigi e Alessandro, che porteranno il peso di questa violenza domestica, perpetrata per decenni, che giungerà alla sua fine.

Il lungometraggio è intriso di un’atmosfera cupa e inquietante che in certe inquadrature rammenta un forte riferimento al film Shining di Stanley Kubrick ed alla cinematografia dell’orrore, ma vi è anche un probabile riferimento al mito della detronizzazione di Crono da parte del figlio Zeus.

La colonna sonora, così come le inquadrature e le atmosfere cupe, ci vuole trasmettere un senso di turbamento. Il regista tratta il tema della violenza di genere, raccontandoci una di quelle vicende che purtroppo accadono ogni giorno. Nel film ci viene mostrata una donna che inizialmente cerca di rifarsi una vita allontanando da sè il marito per cercare di proteggere i propri figli, ma dopo anni rivede l'uomo che è caduto in condizioni miserabili e torna ad esserne succube. Lui è violento, morboso e colmo di gelosia: arriva a seguirla sul posto di lavoro perché teme di essere tradito.

Ci viene mostrata anche la lentezza sia delle forze dell’ordine sia della giustizia, che appare tardiva e prigioniera della burocrazia in queste situazioni di violenza domestica. Particolare rilievo viene dato ad atteggiamenti misogini legati a una società patriarcale. Un film che prende e che tiene incollati alla poltrona, ma che soprattutto fa riflettere su un grave fenomeno della nostra società.

*Studente del liceo “Chierici”