Picchiava e umiliava il fratello invalido, arrestato un 68enne a Reggiolo
L’uomo è accusato di vessazioni continue. Le indagini dei carabinieri di Reggiolo scattate dopo la denuncia della vittima
Reggiolo Un’esistenza da incubo. Dove a vestire i panni del carnefice era il fratello, che invece di occuparsi di lui – più fragile – con amore e compassione, lo seviziava e maltrattava. Sono stati i carabinieri a mettere fine alla violenza, quando lo hanno arrestato.
Si tratta di un uomo di 68 anni che ora è accusato di maltrattamenti ai danni del fratello invalido. Secondo le indagini sarebbe stato sottoposto per anni a violenze fisiche e psicologiche.
La vittima, dopo aver subito in silenzio, ha trovato il coraggio di denunciare quando avveniva a casa: vessazioni gravi e continue, aggravate dalla condizione della sua vulnerabilità.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il 68enne infliggeva al fratello vessazioni fisiche, morali e psicologiche. Aveva paura, la vittima. Era a disagio, in quella relazione in cui soccombeva sempre. Si parla di percosse, minacce di morte e gravi umiliazioni: in una circostanza, l’uomo avrebbe colpito il fratello con un bastone e poi lo avrebbe minacciato puntandogli l’arma al collo. In un’altra, la vittima è stata costretta a trascorrere tre notti per strada, temendo per la propria incolumità, e ha potuto fare ritorno in casa solo dopo aver chiesto perdono al fratello. Dalla denuncia emerge come l’indagato imponesse continuamente la sua presenza in casa, anche contro la volontà del fratello, e si appropriava dei suoi beni, costringendolo a consegnargli denaro e oggetti di valore: gli prendeva il cibo che aveva comprato quando andava a fare la spesa, gli portava via i vestiti costringendolo a elemosinarne altri a conoscenti. Usava anche la sua abitazione come punto di ritrovo per altre persone, che spesso maltrattavano verbalmente la vittima, aggravando ulteriormente la situazione di disagio psicologico.
A seguito delle indagini dei carabinieri, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia, il giudice per le indagini preliminari ha disposto nei confronti del 68enne l’allontanamento dalla casa familiare e il divieto di avvicinarsi alla vittima, con l’obbligo di mantenere una distanza di almeno mille metri e di non comunicare con lui in alcun modo. Inoltre, il tribunale aveva imposto al 68enne di indossare un braccialetto elettronico per il monitoraggio, misura che l’uomo ha però rifiutato.
In assenza di un domicilio per la misura alternativa degli arresti domiciliari, è stato quindi disposto il trasferimento in carcere.
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