Reggio Emilia, Kohler cambia nome e diventa Rehlko
Modifiche nell’impresa nata cent’anni fa da Lombardini. Sono oltre 700 i dipendenti dello stabilimento reggiano
Reggio Emilia Il nuovo marchio è un anagramma del nome precedente, a testimoniare il filo rosso che, pur con lo sguardo rivolto al futuro, consente di non dimenticare l’eredità raccolta che ha prodotto frutti in tutto il mondo.
La Kohler, nata dalla Lombardini - azienda nata un secolo fa, tra le protagoniste indiscusse del territorio e del comparto metalmeccanico - ha cambiato nome: nel maggio scorso è nata Rehlko, marchio che farà bella mostra di sè in tutti i punti strategici dell’impresa ben visibili all’esterno, ma anche sulle parti cruciali dei prodotti. Un cambiamento che non passa inosservato dinanzi alla città, considerato che, ancora oggi, qui il cuore che batte è reggiano. Dei circa 700 dipendenti, la larghissima maggioranza risiede, infatti, sul territorio.
A illustrare i cambiamenti sono stati Nino De Giglio, direttore marketing e comunicazione, insieme ad Alice Magnani, referente della comunicazione, nello stabilimento che sorge nella via intitolata al cavaliere Adelmo Lombardini, a Pieve.
«La situazione di mercato la conosciamo tutti, non è facile – afferma De Giglio –. La grande euforia manifestatasi dopo gli anni del Covid si sta trasformando in una situazione di stabilizzazione verso la normalità. Oggi presentiamo un grande cambiamento del nostro marchio. Non è solo un logo, ma una filosofia che racchiude identità, mission, valori».
Nel novembre 2023 la famiglia Kohler (che conta oltre 40mila dipendenti) decide di dividere il core business dalla divisione energia, vendendo quest’ultima al fondo Platinum eEquity. Kohler rimane nell’assetto proprietario per una percentuale, ma la gestione passa all’americano Platinum, fondo di investimento con attività per 48 billion di dollari.
A maggio viene siglato un accordo tra Kohler e Platinum Equity da cui nasce una realtà indipendente. Da questo momento è scattato il conto alla rovescia: il cambio di marchio da Kohler a Rehlko potrà avvenire in tre anni.
«Rehlko non è solo anagramma, ma è raccogliere eredità. Tutto quello che è stato fatto non sarà cancellato – aggiunge De Giglio –. Siamo le stesse persone, l’unica cosa che cambia è il marchio, ma sono proprio le persone a garantire il legame tra passato e futuro. La mission di Rehlko è quella di contribuire a migliorare il mondo. In che modo? Con i prodotti del nostro portafogli che include sette aziende in origine parte di Kohler Energy: Engines, Power Systems, Home Energy, Kohler Uninterruptible Power, Clarke Energy, Hella Technologies e Curtis Instruments. Sono le sette aziende che oggi fanno parte di Rehlko».
Le soluzioni proposte guardano all’energia con gruppi elettronici, motori benzina, motori diesel, ma anche soluzioni ibride, in ottica di sostenibilità e di richiesta del mercato che, in taluni casi, non è ancora pronto per l’idrogeno. «La nostra idea di futuro è fatta di prodotti che possano avere combustibili alternativi, ma che possano presentare anche una soluzione elettrica per cui servirebbero altre acquisizioni che al momento non sono previste e occorrerà valutare gli investimenti che porteranno profitto».
«Sostenibilità significa anche il modo in cui produci. Vicino allo stabilimento reggiano c’è un cantiere di cogenerazione, alimentato da pannelli solari montati sullo stabilimento – prosegue De Giglio –. Questo testimonia la volontà di migliorare le emissioni che escono da qui. Il core business è il motore diesel, ma il come lo facciamo, implica il rispetto delle norme e la volontà di migliorare verso le certificazioni più evolute.
Alice Magnani ha indicato come «l’obiettivo finale sarà passare completamente da Kohler a Rehlko. Abbiamo tre anni per farlo e lo realizzeremo tramite varie attività per incarnare questa nuova mission, con focus e valori, prima internamente come dipendenti, poi come ambasciatori del brand Rehlko e poi con i nostri stabilimenti. Lo stabilimento di Reggio Emilia nel giro di quattro o cinque mesi sarà molto Rehlko».