Bonus anziani, da gennaio arrivano 850 euro: ecco chi ne ha diritto
I requisiti che servono: Isee inferiore a seimila euro, almeno 80 anni d’età
Con l’inizio del 2025 prenderà il via il nuovo bonus anziani, strumento di sostegno per gli anziani non autosufficienti con bisogno assistenziale gravissimo introdotto dai commi da 34 a 36 del decreto legislativo 29/2024 del valore di 850 euro mensili. Questo strumento verrà introdotto in via sperimentale dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2026 per promuovere il progressivo potenziamento delle misure assistenziali per il sostegno all’autonomia delle persone anziane non autosufficienti.
Per potervi accedere, i beneficiari dovranno avere un’età di almeno 80 anni e un Isee ai fini dell’accesso alle prestazioni agevolate di natura sociosanitaria (ai sensi dell’articolo 6 del dpr 159/2013) inferiore a 6.000 euro. Dovranno inoltre essere titolari dell’indennità di accompagnamento o quantomeno possedere i requisiti oer l’accesso ad essa. Dovranno infine presentare un bisogno di accompagnamento gravissimo. La valutazione su quest’ultimo requisito verrà effettuata da parte dell’Inps attraverso le informazioni sanitarie presenti nei propri archivi e sulla base della valutazione di un’apposita commissione. Quest’ultima, istituita secondo decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, sarà incaricata proprio di individuare gli indicatori che necessari per definire la condizione di bisogno di accompagnamento gravissimo. La prestazione in questione verrà erogata sotto forma di trasferimento monetario e/o di servizi alla persona e consisterà in due distinte componenti. La prima è una quota fissa monetaria, corrispondente all’indennità di accompagnamento di cui all’articolo 1 della legge 18/1980. La seconda invece sarà una quota integrativa chiamata “assegno di assistenza”, ed avrà un valore di 850 euro da utilizzare per pagare il costo del lavoro di cura e assistenza svolto dai lavoratori domestici titolari di un rapporto di lavoro conforme ai contratti collettivi nazionali del settore, oppure per l’acquisto di servizi destinati al medesimo lavoro da imprese qualificate nel settore dell'assistenza sociale non residenziale.
Il bonus anziani andrà però ad assorbire anche le prestazioni di cui al comma 164 articolo 1 della legge 234/2021, cioè i contributi per il sostegno dell’autonomia personale e della domiciliarità agli anziani non autosufficienti e ai familiari che partecipano all’assistenza erogati dalle Agenzie di tutela della salute (Ats). Qualora una parte dell’assegno di assistenza non venisse speso con le finalità sopraindicate, l’Inps procederà alla revoca di questa quota integrativa, richiedendo inoltre indietro tutte le risorse indebitamente ricevute. Questa evenienza non riguarda però le somme percepite per l’indennità di accompagnamento, che continuerà comunque ad essere corrisposta regolarmente. L’assegno di assistenza potrà contare su un finanziamento pari a 250 milioni di euro all’anno. Qualora, in base al numero di richieste pervenute, si dovesse verificare il superamento, anche solo in prospettiva, di tale limite di spesa, l’importo della prestazione verrebbe rideterminato in base al numero di beneficiari. Sarà possibile presentare domanda per ottenere il bonus anziani attraverso i canali telematici dell’Inps o tramite l’assistenza di un patronato. Non sono però ancora state rese pubbliche le modalità con cui si potrà richiedere la prestazione. © RIPRODUZIONE RISERVATA