Il cane Drago prima rapito e poi riconsegnato alla famiglia
Era stato preso fuori dal bar di Cadè da un uomo che poi ha deciso di restituirlo
Reggio Emilia Dalle lacrime di disperazione alla gioia assoluta di riavere in famiglia l’ultimo arrivato a quattro zampe. Drago, il cucciolo di pastore belga che domenica scorsa era stato rubato fuori dal bar di Cadé, sabato sera è stato riconsegnato ai suoi legittimi proprietari. Solo alcune ore prima, intorno ad ora di pranzo, Raja El Bassraoui, 30 anni e una bimba di sei, aveva chiamata angosciata la Gazzetta e, nonostante la poca voce – «ho pianto troppo, l’ho persa» – era stata un fiume in piena nel raccontare la settimana da incubo che hanno vissuto lei e la sua famiglia. «Vi prego aiutateci a riportare a casa Drago, ce lo hanno rubato al bar: lo ha preso un uomo, abbiamo i filmati che lo dimostrano. Siamo pronti a pagare se serve, vogliamo solo riabbracciarlo».
In breve, ecco cosa è accaduto: domenica scorsa lei e il suo compagno sono andati al bar di Cadé, hanno legato Drago alla finestra che dà sull’esterno del locale e sono entrati. Dopo poco lei è tornata a casa a preparare la cena mentre lui si è fermato un po’ di più. Quando è uscito dal bar, Drago non c’era più. Così è partito l’allarme. Appena è venuta a sapere dell’accaduto, Raja, fuori di sé, ha convinto il barista a visionare le immagini di videosorveglianza del locale per capire dove fosse finito il loro cagnolino, tre mesi compiuti lo scorso 19 ottobre. Ed ecco, nel buio della sera, che nel filmato compare un uomo, con in testa un cappellino con la visiera, che si avvicina al cane una prima volta (ore 21.30) per poi dirigersi verso l’entrata del bar, probabilmente per controllare chi fosse presente all’interno. Dopo pochi minuti (ore 21.30) torna però da Drago, sgancia il guinzaglio dalla finestra a cui i suoi proprietari lo avevano legato e lo carica nella sua auto, parcheggiata a distanza di pochi metri, infine mette in moto e si allontana.
Raja e il compagno denunciano allora l’accaduto ai carabinieri e si rivolgono anche all’Ausl di Reggio Emilia per aggiornare l’anagrafe canina. Ma lei non è disposta a stare con le mani in mano: ogni ora che passa la paura di non riabbracciare Drago aumenta. Nei giorni successivi, quindi, aiutata da altre persone della zona – «tutti qui ormai conoscono il nostro cane» –, riesce ad identificare quello che ritiene essere il responsabile del rapimento del suo cane. Così venerdì sera, intorno alle 23, si fa accompagnare da un amico presso la Eni Station di via Newton a Gaida, dove le era stato detto che lo avrebbe trovato. Infatti è lì. Allora lei si avvicina e gli chiede se era lui la persona nei filmati. «Mi ha risposto di sì ma che non aveva rubato il cane», ci racconta. Lei però è sicura e inizia a supplicarlo di restituirle Drago, non mancando di farlo sentire in colpa per il fatto che non solo lei ma anche la sua bimba di sei anni sta soffrendo molto. Disperata chiama la polizia e sul posto arrivata una volante. Lui nega. Lunedì mattina sarebbe andata in questura con i filmati a sporgere una seconda denuncia per il furto del suo cane se solo, ieri pomeriggio, non fosse arrivato il lieto fine. Infatti, intorno alle 17, in Gazzetta ecco una seconda telefonata. «Abbiamo riavuto Drago – ci informa Raja commossa –. L’uomo ha lasciato il suo numero per me al bar e, quando l’ho chiamato, mi ha confessato che non aveva dormito tutto la notte per le parole che gli avevo detto la sera prima (venerdì, ndr) riguardo il dispiacere che questo avvenimento aveva dato a mia figlia. Dice che non è stato lui, ad ogni modo la cosa importante è avere Drago di nuovo con noi. Era finito ad Ancona, dove questa persona lo ha recuperato prima di incontrarci in stazione a Scandiano. Spero che a nessun altro capiti una cosa del genere».l © RIPRODUZIONE RISERVATA