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Due assalti in una settimana dai ladri di biciclette, ma i carabinieri li fanno fuggire a mani vuote

Elisa Pederzoli
Due assalti in una settimana dai ladri di biciclette, ma i carabinieri li fanno fuggire a mani vuote

Nel mirino il negozio Cicli Iotti di via Tintoretto. La banda finisce in un vicolo cieco e abbandona il furgone con la refurtiva

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Scandiano La banda delle biciclette è tornata in azione. Sono almeno tre i colpi tentati, e in parte messi a segno, nel giro di una settimana in provincia di Reggio Emilia. A finire nel mirino due volte in sette giorni è il negozio di Luigi Iotti, in via Tintoretto a Scandiano. Ma i ladri, alla fine, sono rimasti a bocca asciutta grazie all’intervento dei carabinieri, mentre è andato a segno il colpo alla “13KeyBike” a Puianello. Due volte in azione Il primo assalto è avvenuto giovedì della settimana scorsa da Iotti. «Hanno fatto un buco a una vetrina, ma non sono riusciti a prendere la bicicletta – spiega Luigi Iotti, il titolare – Le lego con cavi d’acciaio. Ma i danni alla vetrina sono stati importanti. Appena il tempo di cambiarla, che sono tornati: secondo me è la stessa banda, che stavolta è tornata più attrezzata». L’ultimo assalto è avvenuto nella notte tra venerdì e sabato, intorno a mezzanotte e mezzo. «Sono arrivati con un furgone, erano almeno in cinque persone: dalle telecamere si intravedono, anche se non nel dettaglio; uno aveva un cappuccio in testa – spiega Iotti – Armati di picconi, hanno abbattuto la vetrata e, con delle cesoie, hanno tagliato i cavi con cui tenevo legate le biciclette. Ma è scattato l’allarme, hanno caricato tre biciclette elettriche, ma sono dovuti fuggire in tutta fretta per l’arrivo dei carabinieri».

L’inseguimento

L’inseguimento è finito a Chiozza, dove i ladri hanno imboccato una strada che finisce sulla ferrovia. Evidentemente, non lo sapevano. A quel punto, hanno dovuto abbandonare il furgone con le tre biciclette e proseguire la fuga a piedi nei campi, facendo così perdere le loro tracce. «Si tratta di tre mountain bike elettriche del valore rispettivamente di 5mila, 3mila e 4mila euro – spiega il commerciante – che sono anche rimaste danneggiate durante il furto». Sono state restituite al legittimo proprietario. Il commerciante ha dovuto però fare i conti con i danni, ingenti ancora una volta, a una settimana appena dalla volta precedente. «Ormai il vetraio è sempre qui», prova a sdrammatizzare. Ma lo sconforto è evidente. Il sesto colpo «Siamo qui dal 2004, questo è il sesto furto – rivela – Ormai le ho provate tutte, ogni nuova misura di sicurezza è inutile. Continuano a propormi allarmi nuovi, ma non cambia niente. Coprire le vetrate con delle barriere? Piuttosto chiudo...». Le indagini dei carabinieri ora proseguono per cercare di identificare i componenti della banda.l © RIPRODUZIONE RISERVATA