«Rischio nuove alluvioni: fermate la Campogalliano-Sassuolo»
Lettera aperta ai candidati alla elezioni regionali e ai sindaci dai Comitati
Bologna Il raccordo autostradale Campogalliano-Sassuolo? La sua costruzione «risulta oggi, alla luce delle alluvioni in Romagna e a Bologna, insostenibile da ogni punto di vista». È il messaggio che il Comitato No Bretella Sì Mobilità Sostenibile ha inviato ai candidati alla presidenza della Regione Emilia-Romagna. La lettera, spiega il Comitato, è stata inoltre spedita anche ai sindaci dei Comuni rivieraschi del fiume Secchia e ai presidenti delle Province di Modena e Reggio Emilia. Le ragioni «scientifiche e di buonsenso» per cui la Bretella non va costruita, scrive il Comitato, sono note da tempo. Ma la nuova lettera serve a soffermarsi sui «soli rischi idrogeologici enormi che deriverebbero dalla costruzione dell'opera. Rischi, ormai certezze scientifiche, per la salute e la sicurezza delle popolazioni e di tutti i beni pubblici e privati posti nelle vicinanze del fiume».
Si parla di «un raccordo di 15,5 chilometri - ricorda il Comitato- che correrebbe in parallelo alla riva destra della Secchia, spesso a poche decine di metri dall'alveo del fiume stesso: l'equivalente di 700.000 metri quadri di asfalto, 700mila metri quadri di verde distrutto per sempre, 700mila metri quadri di terreno che non assorbirà più acqua piovana». Continua dunque il Comitato: «Dato che un metro cubo di terreno verde arabile pianeggiante, come quello attraversato dall'opera, può assorbire sino a 300 litri d'acqua, ne consegue che in caso di regimi di pioggia torrenziali e concentrati, come sempre più frequentemente si verifica, il mancato assorbimento produrrebbe molte decine di migliaia di metri cubi d'acqua».
Acqua che, avverte il Comitato, «resterebbe in superficie con la possibilità di essere convogliata nel letto del fiume o nei centri abitati provocando esondazioni e distruzioni». In altri termini, «impedire al terreno verde, tramite la cementificazione delle aree contigue a fiumi e torrenti- continua la lettera- di dare il proprio contributo alla mitigazione delle alluvioni grazie all'assorbimento dell'acqua, descrive esattamente le concause di quel che è avvenuto in Romagna e a Bologna dal 2023 ad oggi. Quel che avverrebbe domani in provincia di Modena e Reggio». Per il Comitato «è necessario allora, guardando al futuro, cambiare progetto e visione di contesto: quindi nel nostro caso realizzare i collegamenti ferroviari tra gli scali merci di Dinazzano e di Cittanova, tra quest'ultimo e il polo logistico di Campogalliano, realizzare un casello “Modena centro” all'intersezione tra l'A1 e la superstrada Modena Fiorano, migliorare la complanare di Modena». Tutto questo «permetterebbe di decongestionare la via Emilia tra Modena e Reggio Emilia, di collegare direttamente la Modena Fiorano con A1 e A22, di risparmiare un'enorme quantità di suolo agricolo»». La Bretella, conclude il Comitato rivolgendosi ai candidati, «è un disastro annunciato per cittadini, imprese e territorio».l