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Barista violentata dal ladro che la minaccia col coltello

Ambra Prati
Barista violentata dal ladro che la minaccia col coltello

L’assalto mentre apriva il locale all’alba. Mesi di indagini hanno permesso di arrestare un 22enne, già autore di un accoltellamento in città

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Reggio Emilia Prima ha tentato di rapinare la barista, poi non riuscendoci ha cambiato piano in corso d’opera, aggredendo sessualmente la donna sotto la minaccia di un coltello. Ora, a distanza di sette mesi dai fatti, la questura di Reggio Emilia ha arrestato un egiziano di 22 anni, irregolare sul territorio nazionale e finito in carcere con l’accusa di tentata rapina e di violenza sessuale.  Il terribile episodio, mai emerso in precedenza, è avvenuto nel marzo scorso in via Brigata Reggio, la strada che dal lungo Crostolo conduce verso il comando della polizia locale e verso il centro commerciale Meridiana.

L’aggressione

Era l’alba e la donna stava aprendo il bar, quando uno sconosciuto armato di coltello è spuntato alle sue spalle, cogliendola di sorpresa: voleva il registratore di cassa, tra l’altro contenente pochi spiccioli per il resto, visto che l’attività a inizio giornata non aveva ancora incassato alcunché. Non si aspettava, il bandito, che la barista opponesse una fiera resistenza; nonostante i tentativi, il rapinatore non è riuscito ad arraffare nulla. È stato a questo punto che il malvivente, anziché desistere, ha deciso di metterle le mani addosso, per violentarla: si è avventato sulla donna, costringendola a subìre atti sessuali sempre impugnando la lama. Un’aggressione sessuale durata pochi minuti, che devono essere parsi un secolo alla donna, piombata dal coraggio iniziale a un incubo inaspettato  Le grida disperate di aiuto, alla fine, hanno indotto il rapinatore a darsi alla fuga.

Le indagini

Fin da subito è parso che ad agire fosse stato uno sbandato: non un professionista, ma qualcuno che era spinto dalla necessità impellente di procurarsi anche un magro bottino. L’indagine, non facile, è stata condotta dalla Squadra Mobile della questura, che è partita da due filoni: il racconto dettagliato della barista, che è riuscita a fornire un identikit del bruto, e gli impianti di videosorveglianza sia stradali sia delle attività che si affacciano su via Brigata Reggio. Gli investigatori sono così risaliti al giovane egiziano, che non avrebbe nemmeno dovuto trovarsi qui. Lo stesso 22enne che, secondo i poliziotti, qualche settimana prima in città si sarebbe reso responsabile di un accoltellamento. Nonostante l’identificazione, l’iter giudiziario è stato tormentato. In un primo tempo arrestato, l’egiziano è stato scarcerato dal giudice per le indagini preliminari, che ha ritenuto carente il quadro probatorio. La Procura di Reggio Emilia, diretta da Calogero Gaetano Paci, ha fatto ricorso al Tribunale del Riesame di Bologna, che ha capovolto il primo vaglio disponendo l’ordinanza di custodia cautelare, eseguita giovedì sera. l © RIPRODUZIONE RISERVATA