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Zingaro Biker ad Halloween con l’Harley Davidson mascherata parla di sicurezza stradale

Sofia Pirozzi
Zingaro Biker ad Halloween con l’Harley Davidson mascherata parla di sicurezza stradale

L’originale iniziativa di Mauro Merlino che il 31 ottobre porterà in giro la sua moto con teschi, gufi e serpenti

21 ottobre 2024
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Reggio Emilia Teschi, gufi, serpenti e catene. Decisamente non passa inosservata la Harley Davidson personalizzata da Mauro Merlino, detto lo “Zingaro biker”, che il 31 ottobre, giorno di Halloween, girerà la città in sella a quello che definisce «un classico horror su due ruote» con un obiettivo importante: sensibilizzare motociclisti di tutte le età sul tema della sicurezza stradale. «In particolar modo i più giovani, mettendoli a conoscenza di quelli che sono i rischi della velocità» sottolinea lo Zingaro Biker. E sarà proprio l’eccentricità della sua moto ad attirare l’attenzione dei passanti.

«Lo considero anche un modo per poter esprimere la mia creatività e ho notato che alle persone piace, sia che si tratti di ragazzi che di persone più adulte» svela il proprietario dell’Harley, spiegando che è proprio questa la vera ragione dietro a questo suo hobby: «Approfitto di quelle situazioni per parlare con chi mi trovo davanti e confrontarmi su quelli che sono i rischi di viaggiare su due ruote». Questa a tema Halloween è la seconda moto che customizza: la prima era una Yamaha che ha trasformato in un chopper. Dietro a questo insolito passatempo, vi è l’intenzione di rendere una normale motocicletta qualcosa di nuovo e di unico. «Vedere che quello che faccio alle mie moto viene apprezzato – racconta – mi dà anche la possibilità di comprendere le nuove generazioni. Spero di essere di ispirazione per loro, facendo sì che imparino a non tenere qualcosa così com’è se hanno la possibilità di trasformarlo in qualcosa di meglio, mettendosi in gioco».

Poi spiega come andrà, secondo lui, il 31 ottobre. «Di solito mi basta parcheggiare la mia motocicletta e aspettare che qualcuno, incuriosito, si avvicini. Specialmente se sono giovani, chiacchierando mi piace capire le motivazioni che li portano spesso a spingersi otre quelli che sono i limiti di velocità, come se volessero sempre fare a gara con il tempo». Lo Zingaro Biker confessa di aver avuto lui stesso l’anno scorso un incidente in moto, proprio lui che questo mezzo la usa 12 mesi l’anno. «Non ce l’ho nemmeno una macchina», dice. Sottolinea infatti che l’esperienza sia un parametro errato: «A chiunque può capitare un imprevisto e di non considerare quali sono tutti i pericoli. Per un errore stupido persino i motoclisti di più lunga data possono mettere a rischio la propria vita». «Ho un figlio di 19 anni – racconta – che si sta iniziando ad interessare a questo mondo. Spesso viene da me e timidamente mi chiede qualcosa in merito. E proprio per essere più vicino a lui, per poterlo comprendere meglio, apprezzo molto le conversazioni nate per caso con ragazzi della sua età in merito alla velocità spesso estrema che raggiungono nel momento in cui sono sulla sella di una moto. Mi fanno capire che è come se fossero presi da un impeto di rabbia e avessero bisogno di raggiungere quel ritmo fulmineo, che poi è fine a se stesso: è unicamente un modo pericoloso di mettere alla prova se stessi». Lo Zingaro Biker, dunque, tiene non solo far capire alle nuove generazione l’importanza di mettersi in gioco, non prendendo le cose come vengono ma cercando di plasmarle a proprio piacimento – come fa lui con le motociclette – ma soprattutto a sensibilizzare i guidatori di tutte le età sui pericoli della strada, così da proteggere la propria vita e quella di coloro che li circondano.l © RIPRODUZIONE RISERVATA