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Il controllo sui permessi

Ztl, stretta sui parcheggi del centro storico. Il Comune di Reggio Emilia chiede la Tari

Nicolò Valli
Ztl, stretta sui parcheggi del centro storico. Il Comune di Reggio Emilia chiede la Tari

Più controlli e documenti da mostrare per ottenere i permessi. I residenti però lamentano: «Paghiamo senza trovare posto»

20 ottobre 2024
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Reggio Emilia Stretta sui parcheggi del centro storico. Il Comune di Reggio, che nel 2023 è stato protagonista della rivoluzione dei trasporti per quello che riguarda l’Esagono, con i varchi che da inizio agosto bloccano l’accesso in via Emilia Santo Stefano e, conseguentemente, Corso Garibaldi, chiede da qualche mese ai residenti Tari e dati catastali.

È la mossa di Piazza Prampolini per controllare le persone che godono effettivamente di permessi in centro: nel 2023 sono stati 3.700 i permessi consentiti ai residenti, suddivisi in zone a seconda della vicinanza al cuore della città.

«Si tratta di una piccola svolta – afferma Marika Filippini, residente sui Controviali, vicino a Villa Zironi –. Abitiamo qua dal 2000 e nel 2023 ci hanno chiesto per la prima volta i dati catastali. Inoltre, il permesso di sosta riservata ai residenti valeva tre anni, mentre ora va rinnovato di anno in anno».

La modulistica è scaricabile dal sito del Comune di Reggio, attraverso il portale SostaRe: vengono richiesti, compilando gli appositi moduli, appunto i dati catastali e la Tari, l’imposta sui rifiuti che certifica la residenza di ogni singolo cittadino, oltre ai documenti di identità e le informazioni necessarie al pagamento del servizio. L’intenzione da Piazza Prampolini è dunque quella di controllare i furbetti, verificando che i privilegiati che ottengono il permesso siano abitino effettivamente in zona.

C’è però chi abita da quelle parti e non è d’accordo con il cammino intrapreso, sentendosi preso in giro. È il caso di Gaetano Bontempelli, residente in via San Zenone, la via che collega viale Timavo a Corso Garibaldi. Una via inserita nel piano della zona a traffico limitato nell’area A3, seppur le telecamere siano non funzionanti. Un particolare, quest’ultimo, sfruttato da tanti “furbetti” che vogliono arrivare in centro storico nelle ore serali e che, quando cala il sole, trovano un posto più facile per parcheggiare rispetto alle ore diurne in cui per la sosta si paga un euro all’ora. Un quadro, quello dei parcheggi pieni, che si verifica molto spesso il fine settimana.

«La sera sotto casa nostra è impossibile lasciare la macchina, nonostante il cartello spieghi in modo chiaro che il parcheggio è riservato a disabili, veicoli elettrici e residenti dalle 20 alle 8 del mattino – afferma Bontempelli –.Tutte le piazzole sono invece occupate e non da chi abita qua: non è possibile che io debba pagare un servizio e non esserlo libero di usarlo».

Una problematica che è simile per tante altre vie dell’Esagono: «Il permesso sottoscritto col Comune prevede un costo di più di 50 euro ad auto per ogni anno ed è valido per 24 mesi– prosegue Bontempelli – ma non è una questione di soldi. È più che altro una questione di principio: a me va bene pagare, ma non esiste che tornando a casa la sera dal lavoro io debba parcheggiare l’auto molto distante, arrangiandomi, a favore di qualcuno che viene in centro occasionalmente. O pago e ho diritto al servizio, oppure me lo si dia gratis. Prima dell’estate la polizia municipale usciva spesso a controllare i tagliandini posti all’interno delle automobili, ora non passa più nessuno ed ecco spiegata la beffa».

Secondo Bontempelli il tema riguarda anche la poca attenzione e il disinteresse da parte degli stessi cittadini: «Ci vorrebbero i cartelli più grandi perché può anche essere che molti non vedano l’indicazione, ma si tratta più che altro di menefreghismo. Vi lascio immaginare quando ci sono le partite della Pallacanestro Reggiana: i tifosi lasciano le auto ovunque, persino sull’erba del parco. Chiediamo l’intervento di Comune e assessore – conclude – affinché provvedano a risolvere questo problema. Chiedere l’Imu non serve se poi nessuno effettivamente controlla chi può parcheggiare e chi no». 

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