Arrestato per rapina in piazza Fontanesi: è già libero
Il 40enne aveva preso un borsello poi un ventina di uomini lo avevano accerchiato. Il difensore: «Se ha usato violenza, l’ha fatto non per rubare ma per salvarsi dal linciaggio»
Reggio Emilia «Se ha usato violenza, l’ha fatto non per rubare ma per salvarsi dal linciaggio. Il mio assistito è stato accerchiato e preso a calci e pugni da una ventina di pakistani che volevano farsi giustizia da soli». È quanto ha affermato l’avvocato difensore Federico Bertani, che ha ottenuto la scarcerazione – con la misura dell’obbligo di firma tre volte a settimana alla questura di Reggio Emilia – di Hamid Harakat, marocchino di 40 anni, il ladro di piazza Fontanesi arrestato per rapina impropria. Si tratta di un senzatetto regolare, che nel periodo tra aprile e luglio scorsi è stato denunciato ben cinque volte per furto, porto d’armi, resistenza a pubblico ufficiale, spaccio. Eppure è libero.
L’episodio ha suscitato un certo clamore sia per il luogo (il salotto buono della città), sia perché ad essere stato preso di mira è stato un ambulante pakistano di 58 anni, che una volta terminata la mattinata al mercato settimanale stava smontando la sua postazione. Alle 14.30 l’ambulante stava facendo la spola tra il furgone e la piazza quando ha visto uno sconosciuto impadronirsi del borsello, riposto all’interno del furgone, per poi allontanarsi velocemente. Nel borsello c’era l’incasso giornaliero del 58enne, nient’affatto intenzionato a perdere il denaro faticosamente guadagnato. «Aiuto! È un ladro, fermatelo», ha urlato l’ambulante, che ha attirato l’attenzione di altri ambulanti e passanti connazionali mentre inseguiva di corsa il malvivente senza mai perderlo di vista, riuscendo poi a raggiungerlo e a recuperare il maltolto. Il malvivente è stato fermato in piazza Fontanesi, dove ha rischiato il linciaggio da parte di un gruppo di pakistani. Fino all’arrivo della polizia che l’ha arrestato. Ieri in tribunale il 40enne, con lo stesso piumino giallo senza maniche che indossava in piazza e che lo ha reso riconoscibile, ha fatto scena muta davanti al giudice. Il pm onorario (la titolare è Denise Panoutsopoulos) ha chiesto la conferma del carcere per lo straniero in condizioni di marginalità: «Evidentemente l’imputato conduce una vita che lo spinge a continuare a delinquere: deve restare in cella». «I fatti sono pacifici – ha detto il difensore – Credo che il furto si possa definire puerile, mentre la reazione è stata spropositata. Il danno provocato dal rapinato è stato maggiore del danno provocato dal mio cliente. Chiedo la libertà o in subordine l’obbligo di firma». Il giudice Giovanni Ghini ha accolto. l © RIPRODUZIONE RISERVATA