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Caso Bibbiano, l’ex sindaco prosciolto scoppia in lacrime «Questa è la fine di un incubo»

Serena Arbizzi
Caso Bibbiano, l’ex sindaco prosciolto scoppia in lacrime «Questa è la fine di un incubo»

Anche l’ex presidente dell’Unione Val d’Enza Paolo Colli fuori dal processo: «È terminato un percorso molto faticoso»

12 ottobre 2024
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Reggio Emilia «Finalmente è finito un incubo». Ha la voce scossa dall’emozione per la notizia ricevuta poche ore prima, davanti alla quale è scoppiato in lacrime. L’ex sindaco di Bibbiano, Andrea Carletti è uscito dal processo “Angeli e demoni”. Con lui e l’ex sindaco di Montecchio, Paolo Collli, se ne vanno due delle figure più simboliche dell’inchiesta, i rappresentanti delle istituzioni, prese di mira in modo anche feroce dopo che la notizia dell’indagine ha fatto il giro del mondo. Carletti è emozionato e la data di ieri è profondamente significativa: era stato arrestato poco dopo la sua rielezione a sindaco, mandato che ha terminato soltanto pochi mesi fa. Il processo è durato il tempo di una consiliatura durante la quale la gestione dell’attività amministrativa è andata di pari passo con il coinvolgimento in un processo dall’impatto sconvolgente.

«Le sofferenze si ricordano, ma fortunatamente pesano un po’ meno rispetto a quando sono state provocate – spiega l’avvocato difensore di Carletti, Giovanni Tarquini, interpellato sullo stato d’animo provato dopo aver tagliato un traguardo così importante –. Nello stesso tempo si prova un senso di liberazione, consapevoli della piena correttezza del proprio operato e dell’essersi spesi a favore delle persone fragili». L’avvocato Tarquini non ha dubbi su quale sia stato il momento più duro di questi anni. «Quello iniziale – aggiunge il legale –. Sono state applicate misure custodiali e durante il percorso sopportare quest’accusa che ha avuto un enorme risalto mediatico è stato molto difficile. Adesso ci si augura che questo momento di liberazione possa servire a restituire la tranquillità».

Anche l’ex sindaco di Montecchio, Paolo Colli, è profondamente sollevato dopo la sentenza di assoluzione pronunciata ieri dal collegio di giudici. «È finito un percorso pesante – commenta l’avvocato Francesco Paolo Colliva –. Sicuramente è stato molto faticoso. Ci sono stati momenti in cui ci siamo resi conto che avremmo dovuto affrontare lungo e complesso processo, ma non abbiamo mai smesso di pensare per un attimo al traguardo. E non abbiamo mai smesso di proclamare l’innocenza del mio assistito. Spero che questa sentenza gli restituisca un po’ di tranquillità. Nel momento in cui il tribunale ha rigettato la questione di legittimità costituzionale sapevamo che sarebbe stata adottata questa decisione. Il pubblico ministero ha posto la questione che altri tribunali hanno accolto, ma i giudici di Reggio Emilia hanno respinto la questione posta, con un’ordinanza molto approfondita». «All’inizio nessuno avrebbe potuto prevedere che sarebbe stato abrogato l’abuso d’ufficio – spiega il legale –. Noi ci siamo attrezzati per farci assolvere, preparando la difesa con grande serietà. Eravamo pronti ad affrontare il processo fino in fondo, fiduciosi di avere argomenti forti per l’assoluzione. Poi è intervenuta l’abrogazione del reato a sparigliare le carte». Colli sarebbe stato chiamato tra poco davanti al giudice in aula e avrebbe dovuto decidere se farsi interrogare o meno. «Ora, però, finalmente è finita», chiude l’avvocato».  © RIPRODUZIONE RISERVATA