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La manovra

Bonus 50% sulla prima casa: il governo apre all’ipotesi e annuncia il ritocco sulle accise

Antonella Scutiero
Bonus 50% sulla prima casa: il governo apre all’ipotesi  e annuncia il ritocco sulle accise

Il ministro Giorgetti prova a rassicurare dopo le polemiche: «Le persone fisiche, le imprese non hanno niente da temere»

12 ottobre 2024
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Roma È la casa nuovo tormentone della manovra che il governo deve varare entro fine mese. Perché dopo le polemiche scaturite intorno alle parole del ministro Giancarlo Giorgetti – e la successiva precisazione, anche da Meloni – l’argomento non scompare dal tavolo, tutt’altro. Sia perché il governo sta lavorando sulla proposta lanciata dal leader di Confindustria Emanuele Orsini di un “piano casa” per favorire la mobilità dei lavoratori. Sia perché, dal palco di un’iniziativa di Fratelli d’Italia a Milano, il viceministro Maurizio Leo apre al ritorno di un bonus al 50% sulla prima abitazione.

«Bonus prima casa»
La stagione del Superbonus che ha portato al «disastro della Finanza pubblica», ha ripetuto  per l’ennesima volta Giorgetti, è archiviata. Ma il tema della casa è ben caro al centrodestra e la polemica sul presunto aumento delle tasse per chi ha usufruito del 110% – legato in realtà all’obbligo, reso più stringente con l’ultima legge di bilancio, di procedere all’aggiornamento della rendita catastale – brucia ancora.

È in questa situazione che Leo fa un’apertura e spiega che «penso che potremmo ritornare, fermo restando che abbandoniamo il meccanismo della cessione del credito, a una detrazione magari al 50% per la prima casa, perché dobbiamo agevolare quelli che vogliono usufruire del bonus sulla prima casa. Penso che è una misura, senza prendere impegni e compatibilmente con le risorse, a cui si potrebbe ritornare. Per il resto si vedrà». Bisognerà dunque vedere come, e con quali risorse. Martedì sera si terrà il consiglio dei ministri per l’approvazione del documento programmatico di bilancio, che entro la mezzanotte dovrà essere spedito a Bruxelles.

«Tagli ai ministeri»

Domenica 20 ottobre è la data per l’invio al Parlamento della manovra vera e propria: quest’anno, ha spiegato Giorgetti, si partirà dalla Camera. «Sarà una manovra equilibrata che metterà a tacere le polemiche totalmente gonfiate e astruse di questi giorni che fanno parte del dibattito politico ma sviano il problema», spiega il ministro leghista, aggiungendo che sì, «faremo dei tagli significativi, chiederemo dei sacrifici – se qualcuno non si offende – ai ministeri e alle strutture pubbliche, ci saranno dei ritocchi sulle entrate ma, tra virgolette, a chi se lo merita». Detto chiaramente: «Le persone fisiche, le imprese non hanno niente da temere». E sul polverone sollevato dalle sue parole: «Davanti un consesso di banchieri e finanzieri ho detto a loro che i sacrifici devono farli tutti, anche loro, non mi sembra di aver detto una bestemmia in chiesa».

Il nodo delle accise

Altro tema “caldo” è quello dei carburanti: «Ridurremo le accise sulla benzina e aumenteremo quelle sul gasolio ma gradualmente, con un impatto nemmeno percepibile – assicura l’inquilino di via XX Settembre –. E gli autotrasportatori non c’entrano assolutamente niente, si sono inalberati seguendo i pifferai che puntavano su questo, ma sanno benissimo che hanno una disciplina ad hoc che non è minimamente toccata». Parole che, al momento, non sembrano rassicurare i consumatori. «Non è che sia una grande consolazione e che risolva il problema» ha commentato Massimiliano Dona, presidente dell’Unc, Unione Nazionale Consumatori. l © RIPRODUZIONE RISERVATA