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Il caso

Paga il Parmigiano Reggiano con assegno scoperto, massacrato di botte

Paga il Parmigiano Reggiano con assegno scoperto, massacrato di botte

Nove anni dopo l’aggressione arrestato uno dei colpevoli: la vittima rimase invalida per le lesioni

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San Polo d’Enza  Un 56enne residente a San Polo d’Enza è stato arrestato per fatti commessi nel 2015. E’ stato ritenuto responsabile di aver partecipato a una "spedizione punitiva" nei confronti di un 58enne nel Piacentino. I fatti risalgono all'agosto di quell'anno, quando la vittima era stata aggredita e rapinata da tre uomini, che si erano finti carabinieri per farsi aprire la porta di casa, per poi colpirlo con un bastone e sottrargli telefono, portafoglio e auto.

Il 58enne aggredito aveva precedentemente acquistato sei forme di Parmigiano Reggiano, per un valore di circa 6.000 euro, presso un'azienda agricola reggiana, pagando con un assegno scoperto. Questo aveva portato alla denuncia dell'uomo per truffa. Il proprietario dell'azienda agricola, un 50enne reggiano, aveva quindi deciso di "farsi giustizia" da solo, assoldando due uomini, tra cui il 56enne recentemente arrestato, per punire il truffatore.

Le indagini dei carabinieri hanno portato all’identificazione dei responsabili e alla denuncia dei tre per concorso in rapina aggravata e tentata estorsione. La Corte di Appello di Bologna, nel novembre 2023, ha condannato il 56enne a 3 anni, 2 mesi e 20 giorni di reclusione, riformando una precedente sentenza emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari di Piacenza nel 2017. La condanna prevede anche una multa di 680 euro e l'interdizione dai pubblici uffici per 5 anni.

La sentenza è diventata esecutiva il 30 settembre 2024, dopo che la Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dall'imputato. Successivamente, l'Ufficio Esecuzioni Penali della Procura Generale presso la Corte d’Appello di Bologna ha emesso l'ordine di carcerazione, eseguito ieri dai Carabinieri di San Polo d’Enza. L'uomo è stato arrestato presso la sua abitazione e condotto nel carcere di Reggio Emilia, dove dovrà scontare la pena detentiva.

L'aggressione del 2015 aveva lasciato il 58enne con una disabilità permanente del 25%, segno della violenza subita durante quella drammatica notte.