Gazzetta di Reggio

Reggio Emilia La notizia sia letta senza alcuna malizia, ma è un dato di fatto che mentre ancora in via Gandhi si discuteva su chi dovessero essere i candidati alle prossime elezioni regionali, in qualche tipografia, senza andare troppo per il sottile, si lavorava alacremente perché all’indomani, i muri e gli spazi ad hoc della città fossero già pieni di lorsignori, i candidati freschi anzi freschissimi di investitura.

La rapidità con cui sono comparse le facce da candidati sui muri di Reggio non autorizza a pensare male. Ci vogliono tempi tecnici piuttosto lunghi e quindi si parte in anticipo con la prenotazione degli spazi. Che poi, se va male puoi sempre riempire con un generico “Noi con de Pascale”. Che poi è quello che – dipendesse da loro – scriverebbero sui manifesti i circoli cittadini del Pd “orfani” di Luca Vecchi. Invero, se la rapidità non è punibile, la creatività quando è di basso livello, quella sì. Per Federico Amico vien da pensare, visto il suo passato all’Arci, che abbia valutato, citando una vecchia canzone di Venditti, che possa intervenire la Siae. «Per l’Emilia Romagna – si legge nei volantini – ci vorrebbe un AMICO». E magari, fanno notare dal Pd, anche il nome del candidato presidente. Ma tant’è…

Chi sicuramente ha già scelto il proprio target di elettrici è Andrea Costa che, ricordando i sabati sera che a Luzzara e dintorni passano tutti davanti alla tivù, ha scomodato la trasmissione cult di Maria De Filippi. Un esepio di tivù trash che manifesta tutta la sua carica quando chi viene chiamato a C’è posta per Te, se ne sbatte delle lacrime altrui e ... “Maria, chiudi la busta”. Agli orfani di Luca Vecchi pensano gli altri candidati, ha detto Tosiani. E così deve aver pensato con i suoi manifesti XL Alessio Mammi. Che però non ha fatto i conti con la vendetta postuma di Vecchi che prima di andarsene, come testimonia la foto, si è ben guardato dal potare le piante. Tiè.  © RIPRODUZIONE RISERVATA