Elezioni regionali, il passo indietro dell’ex sindaco di Reggio Emilia non mette fine alla questione dei candidati
Luca Vecchi punta a portare in Direzione il consenso incassato nei circoli: stasera la riunione
Reggio Emilia Colpo di scena nella scelta dei candidati del Pd reggiano per le prossime regionali. Alla vigilia della direzione provinciale del partito, chiamata a risolvere il nodo di 4 candidature (l’ assessore regionale all’agricoltura Alessio Mammi, i consiglieri uscenti Andrea Costa e Federico Amico e l’ex sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi) per soli tre posti, uno dei quattro candidati annuncia il ritiro. Tutto è bene quel che finisce bene? La direzione provinciale prevista per questa sera non durerà che pochi minuti e magari ci sarà tempo persino per un brindisi di buon auspicio? Macché. Niente di tutto questo avverrà oggi.
Perché a ritirare la propria candidatura, ieri pomeriggio con un lungo comunicato non è un candidato qualunque, ma l’ex sindaco di Reggio Luca Vecchi, spinto a candidarsi da tutto il Pd cittadino, anche sull’onda delle ultime Amministrative che hanno portato in sala del Tricolore Marco Massari, con percentuali di voto che certificano il buon governo di questi anni. Da qui, l’ex primo cittadino ha tratto la conclusione «che fosse anzitutto un atto di responsabilità e di generosità offrire al mio partito la disponibilità alla candidatura con l’intento di rendere politicamente ed elettoralmente più forte la lista, corrispondendo ad un giusto bisogno di rappresentanza politica e territoriale della città ed aiutando Michele De Pascale nel modo sostanzialmente più efficace, quello di cercare di alzare al massimo il risultato elettorale del partito democratico a Reggio Emilia». Poi però, sono passati mesi e settimane, e la situazione si è incartata. Al punto da essere oggi alla vigilia di un confronto – o di una conta – che rischia di avere conseguenze.
L’impasse
«Ho seguito – scrive Vecchi – con grande attenzione il percorso di questi mesi e credo però che il momento delle decisioni non possa essere procrastinato oltre. Lo impone la responsabilità, lo impone la necessità di avviare tempestivamente una campagna elettorale. Per questo ho deciso, per responsabilità e con generosità, di togliere la mia disponibilità alla candidatura con l’auspicio che questa decisione possa essere vissuta come un fatto utile a superare l’impasse. Ho sempre vissuto lo spirito del mio impegno politico e amministrativo con la forza delle idee, la coerenza dei valori, e la volontà di unire una comunità anche difronte alle complessità. Chi ha fatto il sindaco (tutti a parte Federico Amico hanno la fascia tricolore nel loro passato, ndr) sa che questo spirito deve quotidianamente accompagnarti». Poi, a saperle cogliere, ci sono le punzecchiature ai rivali: «Penso che ogni percorso di candidatura, a tutti i livelli, debba essere vissuto dentro un esperienza collettiva, senza mai piegarsi alla sola e pur legittima aspirazione individuale. Prima dell’io c’è il Noi. E’ un principio per me non negoziabile. Sono fatto così». Che non c’è scritto ma si legge anche: gli altri tre che corrono possono dire altrettanto?
Lo scenario
Ora che succederà? Davvero c’è qualcuno che immagina che la lettera di Vecchi sarà accolta con un applauso liberatorio? Davvero c’è chi legge in questa lettera il via libera di Vecchi a Costa, Mammi e Amico? La storia della politica e , in particolare , le dinamiche , mai troppo serene che hanno portato alle candidature, insegna che questa specie di mossa scacchistica assomiglia in realtà a quella che gli etologi classificano come tanatosi: l’animale si finge morto per far sì che la preda abbassi le difese. Ed è in quel momento che la preda è in trappola. Ieri sera il Pd cittadino ha cominciato a discutere. E sul tavolo c’era la lettera di Luca Vecchi, il candidato che i circoli hanno votato all’unanimità e che ora dovrebbe lasciare spazio chi vuol fare un altro giro sulla giostra. Poi questa sera la direzione provinciale potrebbe addirittura arrivare a una conta. Che probabilmente è ciò a cui mira la lettera dell’ex sindaco.l © RIPRODUZIONE RISERVATA