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Il “divorzio”

Luca Tadolini “rinnegato” dal fratello Paolo: «Io sono antifascista, al contrario di lui»

Serena Arbizzi
Luca Tadolini “rinnegato” dal fratello Paolo: «Io sono antifascista, al contrario di lui»

Reggio Emilia : il famigliare prende le distanze dallo storico esponente di destra, citato da Repubblica come vicino alla galassia nera del generale Roberto Vannacci

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Reggio Emilia «Sono Paolo Tadolini, fratello di Luca, purtroppo citato sulla Repubblica di oggi, 5 ottobre 2024, nell’articolo “La galassia nera di Vannacci tra ex di Casapound e Forza Nuova: ecco tutti i camerati del generale”. Io prendo le distanze da mio fratello e sottoscrivo con forza la mia adesione al pensiero antifascista sotto tutti gli aspetti. Gradirei una presa di distanze ferma e pubblica».

Chiede a più riprese che la sua posizione sia specificata, dopo aver letto un articolo che, a suo dire, rappresenta uno spartiacque nei suoi rapporti famigliari. A parlare, e a scrivere, è Paolo Tadolini, fratello di Luca, avvocato, storico esponente della destra reggiana, indicato ieri e durante l’estate scorsa – con un’indiscrezione che lo voleva ai vertici del nuovo futuro partito del generale Roberto Vannacci – come appartenente a Esi, sigla che sta per Europa sovrana e indipendente, gruppo che racchiude sostenitori del discusso generale Roberto Vannacci, eletto con fiumi di voti al Parlamento Europeo con la Lega di Matteo Salvini.

L’articolo di Repubblica che ha fatto infuriare il fratello di Luca Tadolini, Paolo, parla del «gruppone di comando di Europa sovrana e indipendente – il partito fondato da Filomeni», di cui «fa parte Luca Tadolini, neofascista emiliano specializzato in revisionismo storico in chiave anti-partigiana; sulla strage di Bologna del 1980 invece ha scritto un libro per accusare gli israeliani, assolvendo invece l’eversione nera».

Parole che hanno spinto Paolo, fortemente antifascista, a voler prendere una posizione pubblica, per fare sapere a tutti che il suo pensiero è nettamente contrario a quello del fratello.

Paolo, pensionato, dopo aver guidato un’azienda e avere svolto la professione di assicuratore, prende ora le distanze, nonostante da tempo Luca Tadolini non faccia certo mistero delle sue idee politiche, perché è rimasto turbato dalla divulgazione «con tanto di foto a livello nazionale, degli estremisti che sostengono Vannacci. Io non aderisco ai movimenti di destra, ma, anzi, sono iscritto all’Anpi di Reggio Emilia».

«Io e mio fratello ci frequentiamo, ma dopo l’articolo uscito oggi (ieri per chi legge, ndr) – aggiunge Paolo Tadolini – il rapporto si è incrinato. Dopo la pubblicazione a livello nazionale della sua posizione politica. Non vorrei che venissero fatte allusioni e che venisse confusa con la mia, di posizioni politiche. Io pensavo che mio fratello si fosse staccato da certi gruppi con aderenze a certi personaggi».

Paola si definisce «un liberale in gioventù, poi mi sono iscritto al Partito Democratico dove sono rimasto dieci anni per poi uscirne e ho deciso di aderire all’Anpi perché sono un convinto antifascista».

Interpellato dalla Gazzetta, Luca Tadolini preferisce non rilasciare dichiarazioni rispetto alla posizione del fratello, definendola una questione famigliare e interrompe la telefonata.

L’episodio dimostra come i temi legati all’antifascismo siano ancora in grado di accendere gli animi e facciano discutere, anche in ambito famigliare. l