A processo per fatture false: assolto
Il 43enne Devid Sassi era alla sbarra per 300mila euro di documenti fittizi
Reggio Emilia Era finito a processo per un caso di fatture false da 300mila euro, tuttavia quando la Procura gli ha chiesto le prove dell’avvenuta erogazione della prestazione non era più l’amministratore della società. Così è stato assolto.
Alla sbarra era finito Devid Sassi, classe 1981, difeso dall’avvocato Liborio Cataliotti. I 300mila euro nell’ambito di fatture false sono riferite al periodo tra il 2015 e il 2016, con dichiarazioni di anni successivi.
L’accusa nasce da una verifica fiscale svolta su una società, la G.Trade, fatta nel 2017 dall’Agenzia delle entrate di Parma.
Nel corso di questi approfondimenti, è stato verificato come questa società non avesse la dotazione strumentale per svolgere i lavori che dice di avere svolto in quel periodo. Diverse sono le caratteristiche associate a queste conclusioni. Tra queste, il capannone fatiscente e la mancanza di strumenti.
Viene acquisita anche la contabilità della società e sono stati accusati di fatture false tutti colori nei confronti dei quali la G.Trade aveva emesso i documenti. Tra questi, c’era anche la società di Devid Sassi, il quale, tuttavia, avrebbe ricevuto questi servizi pagando questa fatture tre anni prima della verifica.
La difesa, rappresentata dall’avvocato Cataliotti, ha dunque argomentato davanti al giudice come non fosse possibile dire che la G.Trade non avesse la necessaria dotazione strumentale anche due o tre anni prima del 2017.
Il legale ha inoltre presentato al giudice l’eventualità che la società fosse in grado di realizzare fatture al suo assistito nel momento in cui ne ha usufruito.
Il pubblico ministero ha replicato che quando era stato chiesto di eccepire prove della avvenuta erogazione della prestazione, Sassi non le ha fornite. Questo, però, è avvenuto nel 2017, mentre lo stesso Devid Sassi non è più amministratore della società in questione dall’autunno del 2016.
Il pubblico ministero - inizialmente il fascicolo era in mano al pm Iacopo Berardi - ha chiesto un anno di reclusione.
Il giudice Giovanni Ghini ha stabilito, invece, l’assoluzione a favore di Devid Sassi.