Cersaie, il Ministro Pichetto Fratin apre al nucleare: «Piccoli reattori nel Distretto ceramico»
La visione futura a margine dell'evento: «Quello della ceramica è uno dei grandi settori energivori, difficilmente decarbonizzabili»
Bologna La 41ª edizione di Cersaie (Salone Internazionale della Ceramica per l’Architettura e dell’Arredobagno, a Bologne Fiere fino a venerdì 27) si è aperta lunedì, dopo il taglio del nastro a The Square nel Centro Servizi, con il convegno “Transizione energetica e competitività internazionale per la ceramica italiana” tenutosi presso l’Europauditorium del Palazzo dei Congressi di BolognaFiere.
A tenere banco il periodo di difficoltà attraversato dalla produzione italiana. In questo senso particolarmente significativo l’intervento di Emanuele Orsini, presidente di Confindustria, che, dopo aver sottolineato la vicinanza dell’Associazione alle popolazioni colpite dall’alluvione in Romagna, ha detto: «Dobbiamo far capire anche all’Europa che è necessario porre attenzione alle nostre imprese. Per noi l’industria ceramica è una eccellenza e non potevamo non essere qui a sostenerlo: è fondamentale supportare questa industria così importante per il Paese, leader del nostro made in Italy. Questo settore sa benissimo quanto è centrale l’ambiente avendo investito negli ultimi anni 2 miliardi, per arrivare al 100% di riciclo di acqua e scarti di produzione. Sono numeri importantissimi, è un settore attento all’ambiente e quindi è fondamentale che ci sia un riconoscimento. Bisogna che gli 800 miliardi necessari per la transizione energetica non vengano presi alle imprese, che già adesso sono in difficoltà, e che vengano definiti i tempi - ha proseguito il presidente di Confindustria - È indispensabile avere come obiettivo la neutralità tecnologia, avendo cura di salvaguardare la manifattura e le filiere italiane della subfornitura. Abbiamo bisogno che anche la ceramica sai competitiva rispetto altri Paesi e, perché lo sia, serve che l’Europa prenda decisioni. Sulla competitività non possiamo permetterci di perdere pezzi, quando dobbiamo registrare che lo scorso anno il 63% delle vendite indiane di ceramiche era diretto in Europa, quando il costo dell’energia elettrica ha in Italia un prezzo superiore del 40% rispetto all’Europa o quando dobbiamo comprare l’energia elettrica dalle centrali nucleari francesi. Il taglio del cuneo fiscale è una delle nostre principali richieste al Governo – ha concluso Emanuele Orsini -. Bisogna dare capacità di spesa a chi lavora nelle nostre imprese». Da parte loro le imprese impegnate nella produzione allargano il tiro. Dopo la Cina, c’è un nuovo avversario, l’India. Per questo i produttori chiedono alla nuova commissione guidata da Ursula von der Leyen misure per contrastare la concorrenza proveniente dal paese asiatico. Nel 2023 la Commissione europea ha riconosciuto le pratiche sleali indiane con l’imposizione di dazi antidumping, ricorda Confindustria ceramica nel giorno in cui si apre a Bologna il Cersaie. I dazi però «non hanno minimamente contrastato l’aggressiva penetrazione indiana nel mercato europeo: a seguito dell’imposizione dei dazi, le importazioni indiane in Ue sono cresciute di circa il 67%, in un contesto di mercato in calo (intorno al 20%) », ricorda l’associazione.
Di fronte a questo dato «le stesse istituzioni europee hanno riconosciuto l’inefficacia delle misure in vigore e si sono dette pronte ad esplorare azioni di contrasto alle pratiche scorrette indiane». Il cui presidente, Augusto Ciarrocchi, delinea così la flessione di mercato della ceramica italiana. «L’industria ceramica italiana continua a risentire delle gravi crisi che perdurano a livello internazionale e della mancanza di certezze nel settore dell’edilizia nazionale. Per le piastrelle di ceramica ma anche per gli altri nostri comparti, a fronte di volumi che si confermano in linea con il primo semestre dello scorso anno, il fatturato estero complessivo cala del 4% circa. Il mercato italiano mostra una riduzione più marcata, con un fatturato in calo nell’ordine del 6% a fronte di volumi stabili».
Al convegno ha partecipato anche il ministro dell’Ambiente e della Transizione Ecologica Gilberto Pichetto Fratin: «Le persone dei nostri territori - ha sottolineato - sanno esprimere competenze e manualità che hanno consentito al nostro tessuto imprenditoriale di far entrare l’Italia tra i Paesi del G7. Sono un patrimonio importante che non deve andare disperso perché rappresenta un nostro centrale punto di forza. Dobbiamo continuare a mantenere l’impegno a favore della sostenibilità, sebbene il nostro Paese emetta solo lo 0,7% del totale delle emissioni del pianeta, consapevoli che lo sviluppo di continenti come l’Africa peggiorerà la situazione generale. Dobbiamo perseverare nell’obiettivo arrivando a correggere distorsioni, come nel caso dell’automotive dove la costruzione di motori elettrici, più semplici rispetto a quelli termici, sta mettendo a repentaglio la sopravvivenza di intere filiere della subfornitura. Abbiamo sostituito quasi completamente l’import di gas russo - ha proseguito il Ministro dell’Ambiente - con fornitore da Algeria ed Azerbaijan. Non sono tanto preoccupato dal rimanente 5% o in generale delle quantità necessarie al nostro Paese, e questo grazie anche al fatto che da gennaio 2025 il rigassificatore al largo di Ravenna entrerà in funzione, quanto dal livello dei prezzi. Nel caso in cui la Russia decida di interrompere in autunno il flusso che attraverso l’Ucraina, i prezzi europei del gas potrebbe schizzare in alto. Per il futuro - ha concluso Gilberto Pichetto Fratin - positive indicazioni emergono dalla sperimentazione a Ravenna sulla cattura della C02, una tecnologia sperimentale che può essere di aiuto lungo il percorso della decarbonizzazione». Dal palco del Cersaie, il ministro dell’Ambiente ha quindi aperto al nucleare: «Sono convinto - ha detto a margine del convegno - che nel distretto della ceramica si possano sperimentare piccoli reattori nucleari per l’energia. Quello della ceramica è uno dei grandi settori energivori, difficilmente decarbonizzabili - ha spiegato ancora Pichetto Fratin - occorre intervenire accompagnando le imprese "nel periodo transitorio attuale per trovare un modo di fornire loro le condizioni per un’energia che sia compatibile con l’economicità. Questa è la sfida, anche per mantenere altissima la qualità che ci porta a essere tra i primi Paesi del mondo».l © RIPRODUZIONE RISERVATA