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L’accusa

Reggio Emilia, stupra la compagna di scuola

Ambra Prati
Reggio Emilia, stupra la compagna di scuola

Un sedicenne è stato rinviato a giudizio dal Tribunale dei Minori per violenza sessuale. Secondo la coetanea avrebbe abusato di lei durante un sabato sera della scorsa estate

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Reggio Emilia È stato rinviato a giudizio per violenza sessuale su una coetanea: una compagna di scuola che lo accusa di stupro durante una festa estiva. I protagonisti di questa delicata vicenda hanno appena sedici anni e frequentano – o meglio frequentavano – lo stesso istituto superiore cittadino, pur abitando in provincia.

I fatti risalgono all’estate scorsa quando il ragazzo e la ragazza, legati da una evidente simpatia nata tra una campanella e l’altra, si incontrano insieme a un gruppo di coetanei ad una festa: è sabato sera e la compagnia di studenti vuole divertirsi.

A un certo punto lui e lei si staccano dal gruppo di amici, si appartano e consumano un rapporto sessuale. E qui le due versioni divergono, come spesso accade in questi primi approcci dove non è facile nemmeno per i diretti interessati capire qual è il limite da non superare.

Il sesso è stato forzato secondo la sedicenne, che non intendeva andare fino in fondo e che si è sentita prevaricata; in preda alla vergogna, la minorenne si è confidata solo in seguito con i genitori, raccontando di un rapporto doloroso e decidendo di sporgere denuncia contro quello che lei ritiene uno stupro o comunque un abuso.

Ha chiesto scusa, ha ammesso di essere stato forse troppo irruento ma ha negato con forza la violenza il ragazzo, che ha parlato di atto consenziente. Il sedicenne ha potuto fornire la sua versione dei fatti in due occasioni: ascoltato una prima volta in fase di indagini preliminari, ha ribadito il suo racconto una seconda volta, nella quale ha aggiunto dei dettagli che potrebbero provare la sua innocenza.

Dopo i doverosi approfondimenti degli inquirenti – nel fascicolo dell’indagine sono confluite le testimonianze dei coetanei presenti quel sabato sera, che sono stati convocati come persone informate dei fatti –, di recente la Procura minorile ha deciso il rinvio a giudizio del sedicenne, ritenendo credibile il racconto della controparte.

Il ragazzo comparirà davanti ai giudici del Tribunale per i Minorenni a fine ottobre; visto il diverso iter procedurale, la ragazza non potrà costituirsi parte civile.

Una vicenda senza dubbio dolorosa per entrambi, che fotografa lo smarrimento delle nuove generazioni a digiuno di educazione sentimentale. Pare che dopo l’accaduto la studentessa si sia chiusa in se stessa, mentre lui non voleva più andare a scuola; tanto che i genitori hanno iscritto il figlio in un altro istituto.